The Truth Commission into genocide in Canada e l'UNDRIP

Un libro d’inchiesta che mette luce sul sistema delle scuole residenziali indiane, sulle tombe senza nome di bambini nativi scoperte nel 2021 in Canada, e che analizza accuratamente le scuse e il viaggio penitenziale di Papa Francesco del 2022 e il coinvolgimento della Chiesa cattolica. Alla fine di...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Raffaella Milandri
Format: Book Part
Language:Italian
Published: Mauna Kea Edizioni 2023
Subjects:
Suo
Online Access:https://zenodo.org/record/8286962
https://doi.org/10.5281/zenodo.8286962
Description
Summary:Un libro d’inchiesta che mette luce sul sistema delle scuole residenziali indiane, sulle tombe senza nome di bambini nativi scoperte nel 2021 in Canada, e che analizza accuratamente le scuse e il viaggio penitenziale di Papa Francesco del 2022 e il coinvolgimento della Chiesa cattolica. Alla fine di maggio del 2021 una ondata mediatica, presto propagatasi a livello mondiale, annunciava i ritrovamenti di tombe senza nome di studenti nativi di scuole residenziali indiane in Canada. Erano così messi sotto accusa pubblicamente il sistema dei collegi indiani, diffuso in Nord America dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla fine del Novecento, le Chiese che hanno gestito tali scuole, finanziate a livello governativo, tra cui quella cattolica che è stata predominante, e il Governo canadese. L’opera va ad analizzare le origini e la diffusione del sistema educativo di assimilazione e cristianizzazione rivolto ai Nativi Americani e Canadesi, i vari – e tragici - report governativi e le testimonianze che ne hanno denunciato i metodi disciplinari a partire dai primi del Novecento, e poi le pressioni esercitate sul Papa perché si “scusasse” con i Nativi a nome della Chiesa cattolica per gli abusi e le violenze perpetrati in tali scuole. Tra fine marzo e fine luglio 2022 Papa Francesco, prima ricevendo una delegazione indigena canadese in Vaticano, e poi recandosi di persona in viaggio penitenziale sul suolo canadese, ha incontrato le comunità delle First Nations, dei Metis e degli Inuit ed ha affrontato molte critiche, ma ha raccolto anche consensi. Alla fine del suo viaggio, ha affermato che il trattamento riservato ai Nativi è stato un “genocidio”. Le parole del Papa e le sue scuse, analizzate e soppesate dai media e dal mondo accademico, hanno sicuramente fatto puntare i riflettori sui gravosi problemi dei diritti umani dei Popoli Indigeni e sulle responsabilità del colonialismo.