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ftunivtorino:oai:iris.unito.it:2318/493 2023-05-15T14:15:45+02:00 Studio della distribuzione e della mobilità di componenti inorganici in sedimenti antartici mediante tecniche spettroscopiche 2009-02-26T13:47:03Z http://hdl.handle.net/2318/493 it ita http://hdl.handle.net/2318/493 info:eu-repo/semantics/closedAccess 2009 ftunivtorino 2022-11-15T23:29:55Z Su una carota di sedimento marino antartico, è stato determinato il contenuto in metalli, arsenico e fosforo, utilizzando due differenti tecniche di spettroscopia atomica (ICP-AES e GF-AAS) e la voltammetria di stripping anodico (ASV). Per tutti gli analiti considerati è stata valutata la distribuzione verticale lungo la profondità della carota. Dai risultati e dall’analisi chemiometrica si può escludere un’influenza antropica e ipotizzare che la composizione del sedimento derivi da fenomeni biogeochimici naturali. Successivamente su otto campioni è stato svolto uno studio di estrazione sequenziale mediante procedura BCR. In ultimo solo su un campione è stata applicata un’altra procedura di estrazione, il protocollo di Tessier, al fine di confrontare i due schemi di estrazione. Questo studio ha evidenziato l’importanza di corredare i valori relativi alle concentrazioni totali degli elementi presenti in un sedimento con i risultati ottenuti dall’applicazione di procedure di estrazione sequenziali che mettono in luce informazioni utili sulla mobilità, sulla distribuzione e sulla biodisponibilità degli elementi associati alla fase solida dei sedimenti. Other/Unknown Material antartic* Università degli studi di Torino: AperTo (Archivio Istituzionale ad Accesso Aperto)
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Open Polar
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Università degli studi di Torino: AperTo (Archivio Istituzionale ad Accesso Aperto)
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ftunivtorino
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Italian
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Su una carota di sedimento marino antartico, è stato determinato il contenuto in metalli, arsenico e fosforo, utilizzando due differenti tecniche di spettroscopia atomica (ICP-AES e GF-AAS) e la voltammetria di stripping anodico (ASV). Per tutti gli analiti considerati è stata valutata la distribuzione verticale lungo la profondità della carota. Dai risultati e dall’analisi chemiometrica si può escludere un’influenza antropica e ipotizzare che la composizione del sedimento derivi da fenomeni biogeochimici naturali. Successivamente su otto campioni è stato svolto uno studio di estrazione sequenziale mediante procedura BCR. In ultimo solo su un campione è stata applicata un’altra procedura di estrazione, il protocollo di Tessier, al fine di confrontare i due schemi di estrazione. Questo studio ha evidenziato l’importanza di corredare i valori relativi alle concentrazioni totali degli elementi presenti in un sedimento con i risultati ottenuti dall’applicazione di procedure di estrazione sequenziali che mettono in luce informazioni utili sulla mobilità, sulla distribuzione e sulla biodisponibilità degli elementi associati alla fase solida dei sedimenti.
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Studio della distribuzione e della mobilità di componenti inorganici in sedimenti antartici mediante tecniche spettroscopiche
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2009
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