"Consolazioni" e "amarezze" di un veneto nel Piemonte preunitario: Filippo Artico vescovo di Asti (1840-1857)

Giunto dal Veneto in Piemonte nel 1840, Filippo Artico (1798-1859) si fece apprezzare a corte come predicatore, attirando su di sé le attenzioni del re Carlo Alberto, che lo propose come vescovo dell’allora vacante diocesi di Asti. L’arrivo di Artico, unico vescovo non originario degli stati del reg...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: cozzo
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: 2018
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/2318/1781257
Description
Summary:Giunto dal Veneto in Piemonte nel 1840, Filippo Artico (1798-1859) si fece apprezzare a corte come predicatore, attirando su di sé le attenzioni del re Carlo Alberto, che lo propose come vescovo dell’allora vacante diocesi di Asti. L’arrivo di Artico, unico vescovo non originario degli stati del regno di Sardegna, generò a livello locale tensioni e resistenze, che si intensificarono dopo che, nel 1847, sul vescovo cadde un’infamante accusa di abuso sessuale. La sua drammatica vicenda personale, mai del tutto chiarita, si intrecciò con quella pubblica segnata dai forti e crescenti contrasti fra la Chiesa e la politica liberale del regno di Sardegna, destinati ad acuirsi dopo l’avvento al trono di Vittorio Emanuele II. Isolato sul piano privato e fatto oggetto di una durissima campagna di stampa, Artico, forte del sostegno papale resistette per un decennio alle richieste di dimissioni sollecitate dal governo. Nel 1857, tuttavia, dovette cedere alle pressioni e lasciare il Piemonte