PAESAGGI, SPAZI E LUOGHI SACRI NELLO SCIAMANESIMO SIBERIANO

Cosa si intende quando si afferma che un paesaggio è sacro? Risulta difficile trovare una definizione univoca che racchiuda la complessità e la molteplicità di significati che esso veicola, forse perchè è continuamente costruito e decostruito, adattato a contesti differenti, modellato in base alle e...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: ZOLA, Lia Emilia
Other Authors: Lia, Zola
Format: Book
Language:Italian
Published: METI 2015
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/2318/1635304
Description
Summary:Cosa si intende quando si afferma che un paesaggio è sacro? Risulta difficile trovare una definizione univoca che racchiuda la complessità e la molteplicità di significati che esso veicola, forse perchè è continuamente costruito e decostruito, adattato a contesti differenti, modellato in base alle esperienze degli individui e della società. Un paesaggio sacro è un tessuto di interazioni tra percezioni e azioni: questo significa che l’ambiente non è mai concettualizzato in senso oggettivo, ma sempre come un insieme di pratiche possibili. Da questa prospettiva prende avvio l’analisi dei paesaggi, dei luoghi e degli spazi sacri nella Siberia orientale, in particolare nella Repubblica di Sacha (Jacuzia), dove la coesistenza di animismo, totemismo e cristianesimo ha contribuito ad originare un panorama composito e talora contraddittorio degli spazi sacri, intesi sia come luoghi esterni, sia domestici. I culti dedicati agli spiriti-signori si accompagnano a preghiere cristiane, i luoghi di sepoltura mostrano i segni di un’influenza reciproca, i matrimoni si celebrano osservando al contempo le icone e i rituali degli sciamani, figure di raccordo tra diversi mondi possibili.