Effetto del manto nevoso sulla temperatura superficiale del suolo

Il regime termico superficiale è un parametro correlato alle condizioni fisiche del suolo. Durante l'inverno il manto nevoso esercita un’azione isolante tra l'atmosfera e il suolo, la cui efficienza è variabile in funzione di fattori climatici (entità delle precipitazioni, temperatura dell...

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Bibliographic Details
Main Authors: ISABELLON, Michel, FREPPAZ, Michele, Umberto Morra di Cella, Gianluca Filippa, Paolo Pogliotti, Edoardo Cremonese
Other Authors: Michel Isabellon, Umberto Morra di Cella, Gianluca Filippa, Paolo Pogliotti, Edoardo Cremonese, Michele Freppaz
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: 2015
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/2318/1571922
Description
Summary:Il regime termico superficiale è un parametro correlato alle condizioni fisiche del suolo. Durante l'inverno il manto nevoso esercita un’azione isolante tra l'atmosfera e il suolo, la cui efficienza è variabile in funzione di fattori climatici (entità delle precipitazioni, temperatura dell'aria, vento) e di fattori topografici (quota, esposizione, pendenza). Nel presente lavoro sono stati analizzati quattro anni di dati orari di temperatura superficiale del suolo rilevati in 20 punti variamente distribuiti nella conca di Cervinia, comune di Valtournenche (AO). I punti sono localizzati a diversa quota, esposizione e pendenza al fine di investigare la relazione tra la temperatura dell'aria, la topografia e la distribuzione spaziale e temporale del manto nevoso. Le quattro stagioni investigate (dal 2010 al 2014) presentano innevamento con significativa variabilità, permettendo di ottenere una buona rappresentatività delle diverse condizioni possibili. Osservando i dati è possibile affermare che la temperatura superficiale del suolo è strettamente legata alla durata della copertura nevosa e alle sue dinamiche di fusione. Oltre alla quota, l'esposizione è il fattore che maggiormente influenza la permanenza della neve al suolo. Dall'analisi effettuata, infine, si evidenzia la possibile presenza di permafrost in corrispondenza dei punti più freddi che si trovano a quote superiori ai 2500 m s.l.m.