Biblioteche riemerse (biblioteche [person-, mediev-, rinasciment-, attu-, parrocchi-, conventu-, episcop-, comit-, duc-, granduc-, imperi-, monument-, tridimension-, eccezion-, sesquiped-, profession-, re-, eventu-, virtu-, intertestu-]ali)

L'articolo rappresenta il documento costituente la piattaforma editoriale della collana dell'Editore Vecchiarelli, «Biblioteche riemerse» - della quale sono finora usciti 4 titoli: 1. ANNA BONELLI, La Biblioteca comunale Chelliana. Storia di un progetto (1954-2007) (2008); 2. LUIGI BALSAMI...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: CAVALLARO, Cristina, O. Innocenti
Other Authors: C. Cavallaro
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: 2008
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/2318/103500
Description
Summary:L'articolo rappresenta il documento costituente la piattaforma editoriale della collana dell'Editore Vecchiarelli, «Biblioteche riemerse» - della quale sono finora usciti 4 titoli: 1. ANNA BONELLI, La Biblioteca comunale Chelliana. Storia di un progetto (1954-2007) (2008); 2. LUIGI BALSAMINI, Fragili carte. Il movimento anarchico nelle biblioteche, archivi, centri di documentazione (2009); 3. VALENTINA PARADISI, Dorothy Richardson e il romanzo del Novecento (2010); 4. SIMONE VOLPATO, Lo scrittoio di Domenico Rossetti nella Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste. Avventure di un petrarchista per vocazione, bibliografo per passione (2011) - dedicata alla ricostruzione di biblioteche più o meno scomparse, sulla base delle "tracce" che esse hanno lasciato. La parola "tracce" è usata sia come tecnicismo bibliografico, sia come collegamento ed omaggio a uno dei numerosi seminari interdisciplinari tenuti da Sergio Bertelli a Gargonza, negli anni a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta dello scorso secolo, recante il titolo Tracce dei vinti. Tracce, dunque di lettura, di possesso, di uso, con l'esigenza di improntare l'approccio morfologico ad una pratica sia antica sia contemporanea. La morfologia, che in botanica indica lo studio delle parti componenti del vegetale e delle loro relazioni reciproche e col tutto (Propp), è ormai accettata come scienza particolare, probabilmente proprio grazie a Propp. Non c'è ragione di non applicarla allo studio delle tracce dei libri e sui libri, in cui l'apparenza è la compattezza del libro chiuso, mentre il discorso col lettore e con l'autore emerge solo dalla pagina singola e sfogliata, con la forma della pluralità caotica da ricondurre ad ordine: VLADIMIR JAKOVLEVIČ PROPP, Morfologia della fiaba, con un intervento di Claude Levi-Strauss; e una replica dell'autore, a cura di Gian Luigi Bravo, Torino, Einaudi, 1988 (1. ed. ivi, 1966, ed. or.: Morfologija shazki, Leningrad, «Academia», 1928), p. 3.