Summary: | La riflessione su Roma sviluppata nel periodo di lockdown ha mostrato una duplicità ambivalente, analoga a quella dell’isolamento. Da una parte la distanza forzata sembra aver accentuato le condizioni – a volte penose – dell’abitare in aree urbanizzate sconnesse, spesso isolate, rispetto a quella città che chiamiamo Roma, deprimendo ulteriormente i diritti di accesso democratico alle informazioni e alle possibilità; dall’altra, le nature urbane, rinvigorite dal silenzio e dalla minor quantità di inquinanti in acqua e atmosfera, sembrano attendere un riconoscimento della loro presenza, e del loro possibile ruolo nella nostra vita. Una specie di invito a collaborare
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