Summary: | Il comportamento migratorio degli anatidi europei non è stato fino ad ora indagato con metodologie satellitari se non per quel che riguarda le specie di maggiori dimensioni. Informazioni dettagliate sulla fenologia della migrazione, le rotte percorse e la posizione delle principali aree di sosta sono però cruciali per la corretta gestione di queste specie a scala europea. Un tale quadro informativo non può però essere ottenuto utilizzando solo metodologie classiche, ma necessita di avanzate tecniche di tracking che consentano di restituire il pattern di spostamento a scala continentale. Il presente lavoro riporta i risultati ottenuti nei primi due anni del progetto AnaSat, volto a indagare il comportamento migratorio di alcune specie di anatidi di superficie tramite la telemetria satellitare. La specie indagata è stata l'alzavola Anas crecca, la più piccola e una tra le anatre di superficie europee più diffuse. Gli animali (tutti di sesso femminile) sono stati catturati tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio in tre siti dell'Italia centrale e settentrionale [Tenuta di San Rossore (PI; 43.70°N, 10.29°E; n = 10); Valle Morosina (PD; 45.28°N, 12.15°E; n = 11); Quinzano d'Oglio (BS; 45,29°N, 10.01°E; n = 4)] e quindi dotati di PTT (Microvawe Telemetry, USA; peso del dispositivo = 9.5 g, <5% del peso dell'animale) applicati sull'animale tramite una imbracatura a zaino in Teflon. La gran parte delle alzavole ha lasciato i siti di svernamento tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, muovendosi principalmente verso E-NE. Mentre alcune femmine hanno terminato la loro migrazione nell'Europa centrale, una frazione consistente di individui ha percorso diverse migliaia di chilometri, raggiungendo talora quartieri riproduttivi posti nella Russia artica. Questo pattern di migrazione conferma in parte le evidenze raccolte tramite l'attività di inanellamento e le analisi effettuate mediante isotopi stabili. E' però interessante osservare che gli animali che si impegnano negli spostamenti di entità ...
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