Holocene paleoenvironmental reconstructions in the Ross Sea (Antarctica) and in the Western Svalbard margin (Arctic) through diatom and sedimentological proxies

Le regioni polari sono un'area chiave per la regolazione del clima: guidano gli scambi di calore tra l'oceano e l'atmosfera e con la formazione e fusione del ghiaccio marino regolano il rilascio di acque salate e dolci. Queste regioni influenzano anche la formazione di diverse masse d...

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Bibliographic Details
Main Author: TORRICELLA, FIORENZA
Other Authors: Morigi, Caterina, Colizza, Ester
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2022
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-10042022-093226/
Description
Summary:Le regioni polari sono un'area chiave per la regolazione del clima: guidano gli scambi di calore tra l'oceano e l'atmosfera e con la formazione e fusione del ghiaccio marino regolano il rilascio di acque salate e dolci. Queste regioni influenzano anche la formazione di diverse masse d'acqua che entrano nella circolazione termoalina che, a sua volta, influenza il clima globale. Per capire meglio come il clima può evolvere in futuro, è necessario studiare i cambiamenti ambientali e climatici del passato. Le sequenze sedimentarie marine sono un ottimo archivio paleoclimatico che permette di ricostruire i processi sedimentari e i cambiamenti ambientali. La presente ricerca si concentra sulla risposta dell'ecosistema marino ai cambiamenti climatici del passato utilizzando l'associazione di diatomee insieme alla caratterizzazione sedimentologica e geochimica studiati su carote di sedimenti raccolti nel Central Basin, a Robertson Bay ed in Edisto Inlet (Mare di Ross occidentale, Antartide) e lungo il margine occidentale delle Spitsbergen (Artico). Uno dei principali obiettivi di questa tesi è quello di caratterizzare le dinamiche ambientali durante l’Olocene in entrambe le aree polari. In dettaglio, le sequenze sedimentarie nella Robertson Bay e nel Central Basin hanno permesso di ricostruire le dinamiche ambientali dall'Ultimo Massimo Glaciale ad oggi. Viceversa, la sequenza sedimentaria studiata nella baia di Edisto ha permesso di studiare con alta risoluzione (tasso di sedimentazione pari a 1 anno ogni 0.5 cm) l’evoluzione paleoambientale e paleoclimatica degli ultimi ca. 150 anni. L'approccio multidisciplinare suggerisce che durante l’Ultimo Massimo Glaciale la Robertson Bay ed il Central Basin sono state influenzate dalla vicinanza o dalla presenza di una ice shelf (piattaforma di ghiaccio galleggiante) che, durante la deglaciazione, si è ritirata a causa dell'afflusso di acqua oceanica. L'Olocene è caratterizzato dalla presenza di ghiaccio marino stagionale. Nella baia di Edisto, negli ultimi ca. 150 anni, ...