Colonie relitte e suoli ornitogenici per la caratterizzazione della paleodieta olocenica del pinguino di Adelia (Pygoscelis adeliae) nella Terra Vittoria (Antartide)

Riassunto – Svolta con metodologie multidisciplinari, questa tesi si propone di sfruttare le interconnessioni tra biologia e geologia al fine di studiare i rapporti tra la paleodieta dei pinguini di Adelia e i cambiamenti ambientali verificatisi nella Terra Vittoria (Mare di Ross, Antartide) nel c...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Lorenzini, Sandra
Other Authors: Baroni, Carlo
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2005
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-09282005-193616/
Description
Summary:Riassunto – Svolta con metodologie multidisciplinari, questa tesi si propone di sfruttare le interconnessioni tra biologia e geologia al fine di studiare i rapporti tra la paleodieta dei pinguini di Adelia e i cambiamenti ambientali verificatisi nella Terra Vittoria (Mare di Ross, Antartide) nel corso dell’Olocene. I pinguini di Adelia sono tra i pigoscelidi più noti e studiati. Nella Terra Vittoria la loro presenza viene documentata in maniera pressoché continua da circa 8.000 anni fa (Olocene): mentre alcune colonie hanno mostrato un’occupazione prolungata nel tempo, altre aree sono state utilizzate solo per intervalli più o meno lunghi e successivamente abbandonate. Da quando è stata compresa la loro utilità ai fini delle ricerche paleoambientali e paleoclimatiche, le colonie abbandonate dei pinguini di Adelia sono state oggetto di un sempre maggiore interesse da parte di studiosi di varia estrazione. In quanto sensibili indicatori paleoambientali, lo studio delle variazioni verificatesi nel tempo nel loro comportamento e nella loro distribuzione spaziale può senza dubbio contribuire ad una migliore conoscenza dell’evoluzione dell’ambiente antartico nel corso dell’Olocene. Così, l’individuazione dei siti di nidificazione abbandonati che sottendono suoli ornitogenici e le datazioni radiocarboniche (metodo 14C) del guano basale hanno fornito - e continuano a fornire - nuove e importanti informazioni sulle fasi di ritiro glaciale e sulla conseguente evoluzione dell’ambiente costiero a partire dal Tardiglaciale (~ 14.000 anni dal presente): i campioni datati hanno in passato permesso di ottenere dati numerici per la ricostruzione delle tappe della deglaciazione, delle variazioni relative del livello del mare e delle fluttuazioni glaciali oloceniche. Negli accumuli di guano dei suoli ornitogenici si ritrovano non solo ossa, tessuti e frammenti di uova dei pinguini, ma anche le parti più dure e resistenti – per lo più carbonatiche e cheratinose - delle loro prede (pesci e cefalopodi). ...