Indagini molecolari su CAdV-1 in tre popolazioni europee di volpe rossa (Vulpes vulpes)

Riassunto L'Adenovirus canino di tipo I (CAdV-1) è l'agente eziologico dell'epatite infettiva canina, patologia a volte fatale, nel cane domestico (Canis lupus familiaris). La circolazione virale è stata descritta in diverse specie carnivore in libertà e in cattività incluse nelle fam...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: BORTOLUSSI, CHIARA
Other Authors: Mazzei, Maurizio, Forzan, Mario, Bandecchi, Patrizia
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2018
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-09262018-171640/
Description
Summary:Riassunto L'Adenovirus canino di tipo I (CAdV-1) è l'agente eziologico dell'epatite infettiva canina, patologia a volte fatale, nel cane domestico (Canis lupus familiaris). La circolazione virale è stata descritta in diverse specie carnivore in libertà e in cattività incluse nelle famiglie Canidae, Ursidae e Mustelidae causando infezioni subcliniche o sporadici episodi epizootici. In questo studio, condotto mediante tecniche molecolari, è stata in primis investigata la presenza del virus all'interno di tre popolazioni europee di volpe rossa (Vulpes vulpes). Nello specifico, si tratta di soggetti provenienti da Italia, Regno Unito e Germania. Delle 93 volpi esaminate 19 sono risultate positive, rispettivamente 10 (23.25%)volpi italiane, 8 (36.36%) volpi inglesi e una (3.57%) volpe tedesca. Lo studio ha compreso anche la ricerca di adenovirus canino di tipo 2, patogeno in prevalenza di tipo respiratorio, ma senza individuare alcun campione positivo. Le analisi sulle sequenze ottenute hanno confermato la positività a CAdV-1 e successive analisi filogenetiche sono state intraprese per identificare eventuali mutazioni all'interno del genoma virale, comparando le sequenze geniche ottenute con gli studi di Walker et al., (2016), Balboni et al., (2012) e Dowgier et al (2018). L'osservazione di alcune modificazioni genomiche ha portato a discutere il ruolo che i canidi selvatici hanno in quanto potenziali reservoir per la trasmissione del virus a specie suscettibili, in particolare il cane. La confermata presenza del virus CAdV-1 nelle popolazioni di volpi analizzate nella nostra ricerca, ha dimostrato l'aspetto endemico che tale patologia sta assumendo in Regno Unito e Italia. Tale riscontro può rappresentare una possibile fonte di infezione per altri animali selvatici nonché domestici, oltre a enfatizzare il ruolodella volpe rossa come serbatoio di CAdV-1 in questi territori. Parole chiave: CAdV-1, epatite infettiva canina, volpe rossa, PCR, filogenesi Abstract Canine adenovirus type I (CAdV-1) is the etiological agent ...