Indagine sulla ricomparsa di uova di ascaridi in orsi in cattivita

Baylisascaris transfuga è un parassita cosmopolita, segnalato in tutte le specie di orsi; questo nematode rappresenta un problema sanitario per le popolazioni di orsi tenuti in cattività a causa della resistenza delle sue uova nell'ambiente. Oltre a provocare malattie cliniche gastro-intestinal...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: PALLOTTI, ELENA
Other Authors: Papini, Roberto Amerigo, Cavicchio, Paolo, Mancianti, Francesca
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2010
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-05212010-102312/
Description
Summary:Baylisascaris transfuga è un parassita cosmopolita, segnalato in tutte le specie di orsi; questo nematode rappresenta un problema sanitario per le popolazioni di orsi tenuti in cattività a causa della resistenza delle sue uova nell'ambiente. Oltre a provocare malattie cliniche gastro-intestinali negli ospiti definitivi, è un potenziale agente di sindrome da larva migrante viscerale in altre specie animali, che possono fungere da ospiti intermedi, e nell'uomo. Per diminuire il rischio di reinfestazione sono necessari adeguati programmi di controllo che prevedano sia trattamenti antielmintici per ridurre la carica parassitaria negli orsi, sia misure igieniche per ridurre la contaminazione ambientale. Con il presente lavoro ci siamo posti l'obiettivo di valutare il tempo di ricomparsa delle uova di B. transfuga nelle feci di orsi trattati per via orale con ivermectina. Lo studio è stato eseguito su orsi polari (Ursus maritimus, Phipps 1774) ospitati presso il Giardino Zoologico Città di Pistoia, nel periodo compreso tra Ottobre 2007 e Settembre 2009. Il monitoraggio parassitologico è stato eseguito mediante flottazione con soluzioni di nitrato di sodio (Peso specifico = 1.200) su 88 campioni fecali raccolti con cadenza settimanale. Le analisi eseguite hanno permesso di individuare un tempo di ricomparsa medio di 83 ± 19 giorni. Sono state inoltre riscontrate delle variazioni stagionali, con un minore tempo di ricomparsa, e quindi con un maggior rischio di reinfestazione, in primavera-estate.