APPROCCIO INTEGRATO PER LA CARATTERIZZAZIONE DI POPOLAZIONI ALPINE DI Daphnia

Recentemente, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Alpi Italiane occidentali), sono state scoperte popolazioni di Daphnia pigmentata di grandi dimensioni (lunghezza massima: 3,4 mm). Morfologicamente ed ecologicamente, esse risultano appartenere a Daphnia middendorffiana (Fischer, 1851), ampiament...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Tiberti T, Bellati A, Cocca W, Galimberti A
Other Authors: Tiberti, T, Bellati, A, Cocca, W, Galimberti, A
Format: Conference Object
Language:English
Published: 2011
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11571/1213383
Description
Summary:Recentemente, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Alpi Italiane occidentali), sono state scoperte popolazioni di Daphnia pigmentata di grandi dimensioni (lunghezza massima: 3,4 mm). Morfologicamente ed ecologicamente, esse risultano appartenere a Daphnia middendorffiana (Fischer, 1851), ampiamente distribuita nella regione artica, ma con alcune popolazioni meridionali circoscritte alle zone montagnose. In questo studio sono stati utilizzati marcatori molecolari mitocondriali per quantificare il grado di differenziamento molecolare di queste popolazioni ecologicamente e spazialmente isolate. Studi precedenti, infatti, hanno spesso dimostrato come numerose specie congeneriche differiscano geneticamente dalla morfospecie alla quale erano state precedentemente assegnate. Le analisi confermano l’appartenenza delle popolazioni alpine al gruppo Daphnia pulex, evidenziando anche un buon differenziamento tra individui, che popolano differenti laghi in un’area geografica circoscritta (in un raggio di 6.1 km). Tale complessità può essere legata a differenti scenari microevolutivi o alla variazione delle pressioni selettive a livello locale. In questo lavoro sono descritte popolazioni di Daphnia, recentemente scoperte, mediante l’uso di marcatori molecolari. I risultati ottenuti suggeriscono come i metodi di classificazione tradizionali (i.e. morfologia, ecologia e biogeografia) dovrebbero essere integrati con tecniche di analisi molecolari al fine di chiarire lo status tassonomico e l’evoluzione delle specie.