Vivere al limite: risposte anatomiche e fisiologiche di specie legnose sottoposte a condizioni estreme

Gli ambienti limitati dalle basse temperature si stanno scaldando ad un tasso superiore alla media globale con effetti già evidenti benché eterogenei sulla vegetazione. Poiché ad alta quota le specie legnose operano spesso al loro limite fisiologico, comprendere le loro risposte climatiche è cru...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: UNTERHOLZNER, LUCREZIA
Other Authors: Unterholzner, Lucrezia, CARRER, MARCO
Format: Doctoral or Postdoctoral Thesis
Language:English
Published: Università degli studi di Padova 2022
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11577/3447661
Description
Summary:Gli ambienti limitati dalle basse temperature si stanno scaldando ad un tasso superiore alla media globale con effetti già evidenti benché eterogenei sulla vegetazione. Poiché ad alta quota le specie legnose operano spesso al loro limite fisiologico, comprendere le loro risposte climatiche è cruciale per prevedere scenari futuri o indirizzare misure di gestione forestale. Le piante possono adeguare i tratti morfo-fisiologici entro i limiti della loro plasticità ma, se le prestazioni richieste dalle condizioni esterne superano questi limiti, possono indebolirsi o morire. Pertanto, la presente tesi mira a quantificare la variabilità spaziale e temporale delle risposte climatiche delle conifere (i taxa dominanti della fascia di alta quota nell'Europa meridionale), sia erette che prostrate, che crescono al limite della distribuzione della specie, attraverso un approccio dendroanatomico e ecofisiologico. Juniperus communis è un arbusto tipico dell’ambiente alpino in quota, oltre a essere la conifera con la più ampia distribuzione nell'emisfero settentrionale. E’ altamente resistente alla siccità e con prestazioni idrauliche stabili, indipendenti da differenze genetiche o ambientali. Tuttavia, nonostante sembri in grado di ben tollerare future condizioni più xeriche, le popolazioni al limite più settentrionale potrebbero essere le prime ad essere idraulicamente compromesse. Inoltre, J. communis sembra beneficiare dello scioglimento nivale anticipato in termini di crescita, anche se, in caso di copertura prolungata, pare compensi la stagione vegetativa più breve con aggiustamenti fisiologici volti a massimizzare la crescita. Eppure, tali effetti si riducono negli anni grazie alla velocità di acclimatazione della specie, evidenziando l'importanza di considerare la dimensione temporale nelle previsioni sulle dinamiche vegetazionali della tundra. Bassa variabilità intraspecifica è emersa anche analizzando la sensitività climatica dei tratti anatomici in popolazioni di Pinus cembra tra Alpi e Carpazi, ...