Ottimizzazione di un metodo molecolare rapido per l'allocazione geografica dello storione Beluga (Huso huso)

reserved Lo storione Beluga ha areale di distribuzione che comprende il Mar Caspio, il Mar Nero, il Mar d’Azov e i loro principali immissari, nei quali compie migrazioni riproduttive essendo una specie anadroma. Tutte le popolazioni esistenti di storione Beluga stanno subendo una considerevole riduz...

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Bibliographic Details
Main Author: ZILIOTTO, ANGELA
Other Authors: CONGIU, LEONARDO
Language:unknown
Published: 2023
Subjects:
Online Access:https://hdl.handle.net/20.500.12608/61054
Description
Summary:reserved Lo storione Beluga ha areale di distribuzione che comprende il Mar Caspio, il Mar Nero, il Mar d’Azov e i loro principali immissari, nei quali compie migrazioni riproduttive essendo una specie anadroma. Tutte le popolazioni esistenti di storione Beluga stanno subendo una considerevole riduzione per diverse motivazioni quali: importanza economica che ne comporta la pesca eccessiva e illegale, inquinamento delle acque che influisce sulla sopravvivenza dei piccoli e mancata possibilità del raggiungimento dei siti riproduttivi a causa dell’alterazione dell'habitat dovuta a canalizzazioni e costruzione di sbarramenti (Zerunian 2003). Per questo motivo la specie è protetta a livello internazionale e ne è vietata la pesca. A questa contrazione delle popolazioni naturali corrisponde un incremento del numero di animali allevati in impianti di acquacoltura allo scopo di soddisfare l’elevata domanda di caviale. Storicamente la specie era presente anche nel Mare Adriatico con siti riproduttivi nel fiume Po, dove era conosciuto come storione Ladano. In Italia e nel Mare Adriatico, questa specie è considerata estinta da oltre 30 anni dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (www.iucn.it). Sul territorio italiano esistono tuttavia diversi impianti di acquacoltura che producono caviale di Beluga utilizzando animali nati in cattività. Oltre che per la produzione di caviale, gli animali di acquacoltura sono anche utilizzati per la produzione di stadi giovanili destinati al ripopolamento delle popolazioni naturali e anche in Italia, da alcuni anni, sono iniziati i primi tentativi di reintroduzione. Tuttavia, è necessario che i programmi di conservazione rispettino eventuali differenziamenti genetici tra le popolazioni naturali e attualmente gli animali presenti in impianti di acquacoltura sono per lo più di origine incerta se non ignota. Un recente studio comparativo tra le diverse popolazioni esistenti ha mostrato un differenziamento genetico tra le popolazioni del mar d’Azov e Mar Nero e quelle del mar ...