Attitudine umana nei confronti dei lupi in Trentino: c'è un futuro per la coesistenza?

open A partire dagli anni Settanta del Novecento, quando fu considerato specie protetta dalla legislazione italiana, il lupo (Canis lupus) si è spontaneamente diffuso dai nuclei residui dell’Appennino centro-meridionale fino a raggiungere le Alpi: dalla Liguria al Piemonte, alla Valle d’Aosta, alla...

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Bibliographic Details
Main Author: PACHER, ANNA
Other Authors: STURARO, ENRICO
Language:unknown
Published: 2022
Subjects:
Online Access:https://hdl.handle.net/20.500.12608/35398
Description
Summary:open A partire dagli anni Settanta del Novecento, quando fu considerato specie protetta dalla legislazione italiana, il lupo (Canis lupus) si è spontaneamente diffuso dai nuclei residui dell’Appennino centro-meridionale fino a raggiungere le Alpi: dalla Liguria al Piemonte, alla Valle d’Aosta, alla Lombardia, fino al Trentino e al Veneto. Ora è connesso con la popolazione balcanica, con la prima evidenza di ibridazione confermata in entrambe le popolazioni. La sua naturale adattabilità ai più svariati habitat, anche in condizioni di elevata densità umana, oltre al suo status come specie protetta nel 1971, è stata la principale ragione del suo incremento. Inoltre, il progressivo abbandono dei territori di montagna ha portato ad un aumento consistente delle popolazioni di ungulati selvatici, principali prede del lupo. Questo scenario ha portato ad un suo progressivo spostamento in zone da cui era scomparso totalmente, a causa di un’intensa persecuzione umana, dove le popolazioni locali hanno sviluppato nei secoli paura ed odio verso l’animale. È evidente quindi che, ora che i lupi stanno tornando naturalmente ad occupare nuovi e vecchi territori, si sollevino conflitti a causa di azioni predatorie sul bestiame o semplicemente per la sua presenza. Ho cercato di identificare diversi modelli di percezione umana nei confronti del lupo basandomi sull’analisi di diverse caratteristiche sociali. Attraverso la somministrazione di un questionario online, ho analizzato le attitudini di diversi stakeholders in Trentino, concentrandomi principalmente sul comportamento, le conoscenze e le credenze nei confronti di questa specie. Il questionario è rimasto compilabile da marzo a luglio, per un totale di circa 5 mesi. Come suggeriscono studi precedenti condotti in altre aree con presenza di lupi, mi aspetto che emergano diversi modelli di comportamento, influenzati da professione, età, sesso e livello d’istruzione. Ci si aspetta inoltre che, coloro che vivono in zone in cui la presenza del lupo è maggiore, siano più ...