Geometric morphometrics and conservation of wide ranging mammals. Identifying Management Units and Evolutionary Significant Units in the brown bear Ursus arctos and in three Mediterranean Dolphins (Stenella coeruleoalba, Delphinus delphis, Tursiops truncatus)

Lo studio della morfologia ha sempre avuto un ruolo fondamentale in molti ambiti delle scienze naturali, come nella tassonomia e nello studio della variabilità geografica. La morfometria geometrica permette di indagare la variazione di taglia e forma attraverso efficaci mezzi grafici e statistici, c...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: GUIDARELLI, Giulia
Other Authors: Guidarelli, Giulia, LOY, Anna, SCIPPA, Gabriella
Format: Doctoral or Postdoctoral Thesis
Language:English
Published: Università degli studi del Molise 2017
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11695/79683
Description
Summary:Lo studio della morfologia ha sempre avuto un ruolo fondamentale in molti ambiti delle scienze naturali, come nella tassonomia e nello studio della variabilità geografica. La morfometria geometrica permette di indagare la variazione di taglia e forma attraverso efficaci mezzi grafici e statistici, contribuendo all’identificazione e all’interpretazione di pattern di variabilità fenotipica sia a livello microevolutivo che macroevolutivo. In questo progetto di ricerca ho applicato le tecniche della morfometria geometrica bidimensionale per studiare la morfologia della mandibola in mammiferi ad ampia distribuzione di particolare interesse conservazionistico: tre delfini Stenella coeruleoalba (Meyen, 1833), Delphinus delphis Linnaeus, 1758, Tursiops truncatus (Montagu, 1821) e l’orso bruno Ursus arctos Linnaeus, 1758. Il principale scopo è quello di verificare se lo studio della morfologia mandibolare sia efficace nel riconoscere le unità tassonomiche e nell’identificarne le componenti adattative e filogenetiche, sia a livello intraspecifico sia interspecifico. Nei primi due articoli della tesi, ho analizzato la variabilità interspecifica in tre specie di delfini provenienti dal Mare Mediterraneo e dall’oceano Atlantico. La mandibola dei delfini è suddivisa dal punto di vista morfologico in due moduli corrispondenti al ramo e al corpo, che potrebbero riflettere a loro volta una separazione sul piano funzionale corrispondente alle aree adibite all’udito e all’alimentazione. Il foramen mandibolare ha inoltre permesso di distinguere chiaramente le tre specie, essendo l’unico carattere diagnostico per il riconoscimento interspecifico. Le popolazioni Atlantiche si discriminano da quelle Mediterranee e i pattern di variazione fenotipica attraverso il gradiente geografico sono diversi nel tursiope rispetto alle altre due specie. Nel terzo articolo ho preso in considerazione la componente filogenetica della mandibola degli odontoceti, ricostruendone la forma ancestrale al fine di analizzare la sua evoluzione attraverso il ...