Effetti delle radiazioni ultraviolette e della temperatura su un organismo della meiofauna antartica: Acutuncus antarcticus (Eutardigrada).

I cambiamenti climatici in atto, oltre ad aumentare la temperatura, riducono la quantità di ozono troposferico. Questo porta ad un aumento delle radiazioni ultraviolette (UV), con potenziali conseguenze negative sulla salute umana e sugli ecosistemi. Tardigradi e rotiferi, principali componenti dell...

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Bibliographic Details
Main Authors: ALTIERO, Tiziana, GUIDETTI, Roberto, GIOVANNINI, ILARIA, CESARI, Michele, BERTOLANI, Roberto, REBECCHI, Lorena, Montorfano, G., Rizzo, A. M.
Other Authors: Bertolani, Altiero, Tiziana, Guidetti, Roberto, Giovannini, Ilaria, Cesari, Michele, Bertolani, Roberto, Rebecchi, Lorena
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: MC Offset 2013
Subjects:
UV
Online Access:http://hdl.handle.net/11380/1062150
Description
Summary:I cambiamenti climatici in atto, oltre ad aumentare la temperatura, riducono la quantità di ozono troposferico. Questo porta ad un aumento delle radiazioni ultraviolette (UV), con potenziali conseguenze negative sulla salute umana e sugli ecosistemi. Tardigradi e rotiferi, principali componenti della meiofauna terrestre antartica, sono molto vulnerabili agli effetti sinergici di temperatura e UV, in quanto la loro stagione di sviluppo coincide con il periodo primaverile antartico, in cui normalmente si ha una diminuzione dell’ozono. Sono state quindi analizzate le risposte fisiologiche e biochimiche all’incremento di temperatura e UV nell’eutardigrado Acutuncus antarcticus, una delle specie più abbondanti nelle briofite e nei piccoli invasi di acqua dolce dell’Antartide. Esperimenti di essiccamento in condizioni controllate hanno evidenziato che A. antarcticus è in grado di attuare l’anidrobiosi, mostrando un’elevata sopravvivenza (92,8%), insolita per una specie di tardigrado generalmente dulciacquicola. Gli antiossidanti non sembrano però essere responsabili di tale sopravvivenza in quanto, ad eccezione della catalasi, non sono emerse differenze significative nell’attività/quantità di antiossidanti tra esemplari idratati e secchi, a differenza di quanto osservato in Paramacrobiotus richtersi, una specie di tardigrado prettamente “terrestre” che vive in zone temperate. Esperimenti tesi a valutare la resistenza di esemplari attivi di A. antarcticus all’incremento della temperatura (da 8°C a 41°C) hanno dimostrato che la specie è in grado di tollerare temperature elevate (a 33°C = 100% vivi; a 37°C = 35% vivi), anche se per breve tempo. Entrambi gli stati fisiologici (idratato ed essiccato) di A. antarcticus hanno dimostrato una buona resistenza alle radiazioni UV. Gli esemplari idratati hanno resistito fino alla dose di 61,9 kJ m-2 (5% vivi), mentre quelli in stato essiccato fino alla dose di 74,8 kJ m-2(7,5% vivi). Negli animali attivi, alla LD50 di 28,6 kJ m-2, l’effetto negativo degli UV aumenta in ...