Italiani e tedeschi alla conquista culturale del Grande Nord (1922-1945)

Alcuni anni fa, un noto storico norvegese, Stein Ugelvik Larsen, scrisse che lo studio del fascismo nei paesi nordici offrisse un unico interesse relativo all’importanza data dal nazionalsocialismo alla razza nordica, alla sua mitologia e alla sua cultura medievale. Tuttavia, pur considerando che il...

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Bibliographic Details
Main Author: F. Ferrarini
Format: Conference Object
Language:Italian
Published: 2018
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/2434/547637
Description
Summary:Alcuni anni fa, un noto storico norvegese, Stein Ugelvik Larsen, scrisse che lo studio del fascismo nei paesi nordici offrisse un unico interesse relativo all’importanza data dal nazionalsocialismo alla razza nordica, alla sua mitologia e alla sua cultura medievale. Tuttavia, pur considerando che il fascismo nei paesi nordici fu sostanzialmente un fallimento politico, è altresì vero che non esiste ancora un dibattito abbastanza ampio su come il tema della razza nordica abbia influenzato (e talora condizionato) la diplomazia culturale italiana. In rapporto all’alleato tedesco, infatti, l’Italia si ritrovò dapprima a rinviare con imbarazzo e poi a risolvere con ansia il dilemma culturale e biologico della razza. Ma prima che tutto ciò accadesse, molti intellettuali italiani avevano descritto le terre nordiche come un luogo affascinante e ricco di culturaFinora gli studi sulla diplomazia culturale italiana si sono concentrati solo su alcune aree geografiche. Inoltre, il rapporto tra la diplomazia culturale italiana e quella tedesca, è stato analizzato quasi solamente nell’area danubiano-balcanica. Sono stati trascurati, quindi, proprio quei paesi nordici ai quali Hitler attribuì un’innata supremazia culturale e biologica. Questo studio, pertanto, non intende svolgere un’analisi speculare tra la diplomazia culturale italiana e quella tedesca nei paesi nordici. Anzi, proprio partendo dalla vasta storiografia presente sui rapporti tra Germania e paesi nordici, l’indagine vorrebbe colmare il vuoto presente nella storia della diplomazia culturale italiana in Europa settentrionale. La controparte tedesca, quindi, risulta funzionale per tre ragioni. Innanzitutto per capire “se e come” la Germania avesse reagito ai tentativi di infiltrazione culturale italiana prima ma anche dopo l’ascesa di Hitler. In secondo luogo quale fu la risposta del pubblico nordico ai metodi di promozione della cultura italiana rispetto a quella germanica. Infine, chiarire come l’onnicomprensivo tema della razza di matrice nazionalsocialista ...