Summary: | Dinanzi alla crisi delle tre principali banche islandesi, il Regno Unito, che temeva delle gravi ripercussioni per i correntisti britannici aventi depositi in succursali di banche islandesi, ha applicato la propria normativa anti-terrorismo per congelare i depositi di una delle principali banche islandesi, contribuendo così al definitivo collasso del sistema bancario di quel paese. Dopo una breve ricostruzione dei fatti, l'articolo analizza la legittimità di tale comportamento sul piano del diritto internazionale per poi esaminare la controversia promossa nei confronti dell’Islanda, che ha tratto origine da quegli stessi fatti, pendente dinanzi alla Corte EFTA.
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