Il “Paradosso Artico” tra sostenibilità e nuovi scenari energetici

A causa del riscaldamento globale i ghiacci della calotta polare si stanno sciogliendo rapidamente, rendendo sempre più percorribili tre rotte commerciali, la Rotta del Mare del Nord, il Passaggio a Nord-Ovest e la Rotta Transpolare, che collegano l’Artico al resto del mondo in modo più facile e v...

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Bibliographic Details
Main Author: Silvia Iacuone
Other Authors: Iacuone, Silvia
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:unknown
Published: 2022
Subjects:
Online Access:https://hdl.handle.net/11564/847273
Description
Summary:A causa del riscaldamento globale i ghiacci della calotta polare si stanno sciogliendo rapidamente, rendendo sempre più percorribili tre rotte commerciali, la Rotta del Mare del Nord, il Passaggio a Nord-Ovest e la Rotta Transpolare, che collegano l’Artico al resto del mondo in modo più facile e veloce rispetto alle preesistenti rotte che passano per il Canale di Suez. Questa nuova situazione ha suscitato notevoli interessi geoeconomici e geopolitici, in quanto, secondo una stima della US Geological Survey (2008), il Polo Nord si va profilando come lo scenario energetico mondiale emergente, essendo ricco di petrolio, gas naturale, metalli preziosi, carbone, minerali e terre rare, nonostante sia largamente inesplorato. Si è così innescata una pericolosa corsa all’Artico per la conquista delle risorse da parte degli otto Stati artici ma anche delle altre principali potenze mondiali, prime fra tutte la Cina, a dispetto di quella sostenibilità che, ormai da decenni, è alla base di tutti gli accordi e trattati politici internazionali. Un segnale di speranza sembra essere l’innovativo progetto del Finnafjord Port, nel nord-est dell’Islanda, totalmente green, alimentato da energia pulita e pensato per la produzione di idrogeno, che potrebbe costituire, in futuro, il carburante delle grandi navi oceaniche, contribuendo a salvaguardare un ecosistema vulnerabile come quello artico.