L’intonaco Terranova nell’architettura razionalista italiana: uno studio sperimentale ai fini della caratterizzazione

Nel primo Novecento l’innovazione tipologica portata avanti in campo architettonico viene assecondata dal motore dell’industria che diventa fonte inesauribile di nuovi materiali e tecnologie. Il mondo degli intonaci viene rivoluzionato dalla comparsa di malte premiscelate a secco che necessitano del...

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Bibliographic Details
Main Author: D'Esposito, Andrea
Other Authors: Franzoni, Elisa, Pizzigatti, Cesare
Format: Master Thesis
Language:unknown
Published: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2020
Subjects:
Online Access:http://amslaurea.unibo.it/21418/
Description
Summary:Nel primo Novecento l’innovazione tipologica portata avanti in campo architettonico viene assecondata dal motore dell’industria che diventa fonte inesauribile di nuovi materiali e tecnologie. Il mondo degli intonaci viene rivoluzionato dalla comparsa di malte premiscelate a secco che necessitano della sola aggiunta di acqua: l’intonaco non nasce più in cantiere e le maestranze si occupano della sola applicazione. In Italia i cosiddetti intonaci speciali a base cementizia e/o di calce, additivati con svariate sostanze, le cui formulazioni sono segretamente conservate dalle case produttrici, compaiono nel primo dopoguerra. Pur essendo largamente diffusi la loro composizione è ancora ad oggi poco nota. Sono stati studiati campioni di intonaco Terranova, caratterizzati da un’elevata durabilità, al fine di comprendere le principali caratteristiche. I campioni analizzati sembrano essere a base di calce dolomitica con caratteristici aggregati iridescenti, un’elevata porosità, probabilmente dovuta ad agenti aeranti e pigmenti a base di ossidi di diversa natura. Con questo elaborato si è voluto mettere a confronto tre campioni di intonaco Terranova del contesto emiliano-romagnolo con quanto presente in letteratura.