Brunanburh nella Saga di Egill Skallagrímsson? Quando la letteratura registra la storia

Come risulta dall’opera annalistica nota come Cronaca Anglosassone, sul finire dell’anno 937 il re anglosassone Æthelstan del Wessex vinse una battaglia imponente quanto relativamente decisiva ai fini della riunificazione del giovane regno anglosassone. Il significato mediatico e propagandistico del...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: BATTAGLIA, MARCO
Other Authors: Battaglia, Marco
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: Università degli studi di Bergamo 2006
Subjects:
Suo
Online Access:http://hdl.handle.net/10446/124
https://doi.org/10.6092/LeF_23_p151
Description
Summary:Come risulta dall’opera annalistica nota come Cronaca Anglosassone, sul finire dell’anno 937 il re anglosassone Æthelstan del Wessex vinse una battaglia imponente quanto relativamente decisiva ai fini della riunificazione del giovane regno anglosassone. Il significato mediatico e propagandistico dello scontro dev’essere stato tuttavia elevato, considerato il tono celebrativo dei versi anonimi ispirati all’evento (la cosiddetta Battaglia di Brunanburh), che accompagnano nella stessa Cronaca Anglosassone la menzione del fatto storico. È forse meno noto che la Saga di Egill Skallagrímsson, saga antico islandese incentrata sulle gesta di uno dei più importanti scaldi di cui si abbia notizia, contenga alcune strofe ascritte a Egill su una analoga battaglia in terra anglosassone da lui combattuta nella sedicente località di Vínhei∂r. Accanto ai versi del famoso poema eroico antico inglese, dunque, i versi estemporanei destinati alla celebrazione di un potente clan islandese e di un suo illustre discendente, che dipingono singole scene di guerra con estrema vivacità e nel rigoroso stile scaldico, diventano inaspettatamente una preziosa fonte storica, nella quale anche un personaggio secondario può trovarsi sbalzato sul più vasto palcoscenico della storia europea. From the 10th century onwards, the British Isles became a challenging centre for the promotion, production and reception of new forms of poetry. One of them was skaldic poetry, an innovative and extraordinary rigorous discipline with its roots in the oral tradition, which initially flowered in Iceland and Norway and soon spread to the rest of Scandinavia and beyond. The unparalleled success of this poetic genre reflects a very sensitive and sometimes exclusive audience and exalts its real protagonist: the skald. The exploits of bold, boasting, greedy sea-farers and verse-talented nordic poets, often struggling with foreign kings, chieftains and nobles are reported in a number of prose compositions of the celebrated old Icelandic sagas. One of the most famous ...