Stratigrafie mitologiche nel tema figurativo del Trionfo della morte: i casi di D’Arrigo e Bufalino

Intento del saggio è di esaminare un peculiare caso di "letteratura delle macerie" (Sebald) nel '900 italiano. Vi si studia il modo in cui riemerge e viene utilizzata l'immagine del "Trionfo della morte", il celebre affresco di anonimo quattrocentesco che si trova a Pal...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Weber Luigi
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:Italian
Published: 2020
Subjects:
Online Access:https://hdl.handle.net/11585/809424
Description
Summary:Intento del saggio è di esaminare un peculiare caso di "letteratura delle macerie" (Sebald) nel '900 italiano. Vi si studia il modo in cui riemerge e viene utilizzata l'immagine del "Trionfo della morte", il celebre affresco di anonimo quattrocentesco che si trova a Palazzo Abatellis, a Palermo, in due importanti romanzi di autori siciliani: "Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo e "Diceria dell'untore" di Gesualdo Bufalino. Il saggio prima mette in evidenza il trattamento - più esplicito in Bufalino, più dissimulato in D'Arrigo - della memoria iconografica e mitica dell'affresco, posto in connessione diretta con le distruzioni patite dalla Sicilia nella II guerra mondiale, poi prende in esame come archetipo l'opera di Libero De Libero ed Enzo Sellerio realizzata nel 1958 per l'editore Flaccovio, un monumentale libro d'arte e di poesia che può aver concretamente stimolato la fantasia di entrambi i romanzieri. The aim of the essay is to examine a peculiar case of «literature of the ruins» (Sebald) in the Italian Twentieth Century. It studies the way in which the image of the Triumph of Death, the famous anonymous 15th century fresco preserved in Palazzo Abatellis (Palermo), re-emerges and is used in two important novels by Sicilian authors: Horcynus Orca by Stefano D’Arrigo and Diceria dell’untore by Gesualdo Bufalino. The essay first highlights the treatment – more explicit in Bufalino, more concealed in D’Arrigo – of the iconographic and mythical memory of the fresco, placed in direct connection with the destruction suffered by Sicily in World War II, then examines as an archetype a volume by Libero De Libero and Enzo Sellerio printed in 1958 for the publisher Flaccovio, a monumental book of art and poetry that may have concretely stimulated the imagination of both novelists