Scarti vetrosi da raccolta differenziata per un cemento di miscela ecostenibile

L’utilizzo di scarti come costituenti del cemento è previsto dall’attuale normativa UNI EN 197-1 di classificazione del cemento, che include sempre, ad esclusione del cemento Portland (CEM I), la possibile presenza di residui industriali (loppa d’altoforno, ceneri volanti, fumi di silice). Il loro u...

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Bibliographic Details
Main Authors: BIGNOZZI, MARIA, SANDROLINI, FRANCO
Other Authors: AIMAT, ASSOCIAZIONE ITALIANA MATERIALI, M. C. Bignozzi, F. Sandrolini
Format: Conference Object
Language:Italian
Published: AIMAT 2006
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11585/37165
Description
Summary:L’utilizzo di scarti come costituenti del cemento è previsto dall’attuale normativa UNI EN 197-1 di classificazione del cemento, che include sempre, ad esclusione del cemento Portland (CEM I), la possibile presenza di residui industriali (loppa d’altoforno, ceneri volanti, fumi di silice). Il loro uso permette non solo un risparmio della quantità di clinker prodotta, ma anche dei vantaggi notevoli nel calcestruzzo (cementi resistenti alle acque dilavanti, all’attacco solfatico, etc.). Con queste premesse e con l’idea di utilizzare uno scarto, attualmente smaltito in discarica, derivante dalla purificazione del vetro proveniente dalla raccolta differenziata urbana, vengono riportati i primi risultati di una sperimentazione condotta su malte preparate in laboratorio sostituendo percentuali crescenti di CEM I 52.5 (dal 15 al 50% in peso) con questo residuo. I risultati, in termini di prestazioni dei campioni allo stato fresco ed indurito, vengono analizzati e descritti.