La Gallura fra il 16. e il 19. secolo

Alla concessione allodiale della città e baronia di Terranova avvenuta nel 1489 seguì quella di Longosardo del 1501. In questo modo Pietro Maça, che aveva sposato Beatrice Carroz erede di una dinastia che nell' isola vantava estesissimi feudi, divenne detentore di territori che coprivano dal no...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Doneddu, Giuseppe Salvatore
Format: Book Part
Language:Italian
Published: I.CI.MAR. Istituto delle Civiltà del Mare 2001
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11388/263121
Description
Summary:Alla concessione allodiale della città e baronia di Terranova avvenuta nel 1489 seguì quella di Longosardo del 1501. In questo modo Pietro Maça, che aveva sposato Beatrice Carroz erede di una dinastia che nell' isola vantava estesissimi feudi, divenne detentore di territori che coprivano dal nord al sud buona parte della Sardegna orientale. Per quanto maggiormente interessa, i Maça acquisirono tutto il territorio gallurese che peraltro nella seconda metà del Cinquecento, per travagliate vicende successorie, fu diviso tra due casate scindendo l'originaria vastissima unitarietà. Terranova, eretta in Marchesato nel 1585, divenne appannaggio dei duchi di Bejar con i titoli originari di Carroz, Arborea, Maça e Ladron; il resto della Gallura venne ceduto ai duchi di Hijar, delle famiglie dei Portugal, da Silva, Rodriguez-Femandez. I componenti di entrambe le casate, grandi di Spagna ed ormai definitivamente residenti alla corte di Madrid, non misero mai piede in Sardegna.Nonostante questa ripartizione, tuttavia, si può tranquillamente continuare a ragionare della Gallura in termini unitari, considerando che tale vicenda non incise di fatto né di diritto sulla unitarietà della Diocesi e non ostacolò il normale interscambio di uomini ed interessi tra i due territori artificiosamente divisi.