La reintroduzione dell'orso bruno ( Ursus arctos ) sulle Alpi Centrali: definizione e valutazione delle core area degli individui immessi

Per riuscire a salvare il relitto nucleo di orso bruno ( Ursus arctos ) presente nell'area delle Dolomiti di Brenta da un'estinzione ormai inevitabile, nel 1996 il Parco Naturale Adamello Brenta (Trentino, Italia) ha avviato un progetto che, nell'arco di tempo di quattro anni (1999-20...

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Bibliographic Details
Main Authors: Andrea Mustoni, Eugenio Carlini, Barbara Chiarenzi, Simonetta Chiozzini, Edoardo Lattuada, Federica Castellani, Sara Davini, Filippo Zibordi, Laura Nave, Adriano Martinoli, Damiano Preatoni
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:English
Published: Associazione Teriologica Italiana 2003
Subjects:
Q
Online Access:https://doi.org/10.4404/hystrix-14.0-4216
https://doaj.org/article/c532ce32d0dc4102b33706d257ffed15
Description
Summary:Per riuscire a salvare il relitto nucleo di orso bruno ( Ursus arctos ) presente nell'area delle Dolomiti di Brenta da un'estinzione ormai inevitabile, nel 1996 il Parco Naturale Adamello Brenta (Trentino, Italia) ha avviato un progetto che, nell'arco di tempo di quattro anni (1999-2002), ha permesso la liberazione nel territorio trentino di 10 esemplari di orso bruno appartenenti alla popolazione slovena. L'intera operazione ha coinvolto, oltre al Parco (PNAB), la Provincia Autonoma di Trento (PAT) e l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS); il progetto è finanziato dall'Unione Europea, attraverso lo strumento finanziario " Life Natura". Gli individui "fondatori" (3 maschi e 7 femmine), secondo quanto stabilito nello Studio di Fattibilità realizzato dall'INFS, rappresentano il numero minimo di esemplari in grado di rendere possibile, nel lungo periodo (>100 anni), la ricostituzione sulle Alpi centrali di una popolazione di orsi vitale ed in grado di autosostenersi. Al momento della cattura ogni soggetto è stato munito di un radiocollare e di due marche auricolari trasmittenti in modo da poterne seguire gli spostamenti nel nuovo ambiente di vita e studiarne il comportamento spaziale. Il presente lavoro mostra i risultati ottenuti dall'elaborazione dei dati derivanti dall'attività di monitoraggio ( radio-tracking ) svoltasi tra maggio 1999 (prima campagna di catture e rilasci) e giugno 2002 su un campione di 7 esemplari radiocollarati. La prima fase dell'elaborazione dati ha previsto la creazione di un database personalizzato per ogni orso, in cui tutti i dati relativi alle localizzazioni effettuate sono stati ripartiti nelle 4 stagioni - letargo, post-letargo, stagione degli amori, ricerca della tana di svernamento - che caratterizzano il ciclo annuale del plantigrado. Grazie ad un GIS, per ogni orso sono stati calcolati gli home range compresi tra il 100% ed il 20% delle localizzazioni (fix) a disposizione, utilizzando sia il metodo del Minimo Poligono Convesso (MPC) sia il metodo di Kernel. ...