Idoneità ambientale e conservazione dell'orso bruno nell'Appennino

La conservazione di una popolazione vitale di orso ( Ursus arctos ) implica una coerente gestione territoriale a carattere interregionale di ampie aree. Per verificare alcuni aspetti della funzionalità del sistema delle aree protette Regionali e Nazionali per la conservazione dell'orso bruno, a...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Alberto Meriggi, Mario Posillico, E. Pagnin, Sandro Lovari, L. Russo
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:English
Published: Associazione Teriologica Italiana 2003
Subjects:
Q
Online Access:https://doi.org/10.4404/hystrix-14.0-4195
https://doaj.org/article/2d7219f73f7f4dba83cbb0e3ff255441
Description
Summary:La conservazione di una popolazione vitale di orso ( Ursus arctos ) implica una coerente gestione territoriale a carattere interregionale di ampie aree. Per verificare alcuni aspetti della funzionalità del sistema delle aree protette Regionali e Nazionali per la conservazione dell'orso bruno, abbiamo analizzato la sovrapposizione tra distribuzione potenziale dell'orso e ubicazione delle aree protette. Nell'ambito dell'areale storico dell'orso bruno nell'Appennino, il modello di distribuzione potenziale ha individuato ca. 12.000 km² di territorio idoneo (probabilità di presenza >0,5). La porzione maggiore di habitat idoneo (32%, rispetto all'areale storico) è ubicata all'esterno delle aree protette, mentre solo il 17% è localizzato all'interno di queste. Tale differenza è maggiore per la classe di idoneità 0,51-0,75 (4% e 13%, rispettivamente entro e fuori le aree protette) che per la classe di idoneità 0,76-1 (13% e 18%). Pur non essendo trascurabile, la porzione di territorio idoneo localizzata all'interno delle aree protette, a questo livello analitico, è relativamente bassa. Inoltre, le priorità di gestione delle aree non protette spesso non sono improntate ad un uso sostenibile delle risorse ambientali e alla conservazione della fauna selvatica. I dati relativi alla distribuzione potenziale, a quella reale nota e agli ampi spostamenti dell'orso bruno suggeriscono l'individuazione e la messa a punto di una strategia di gestione territoriale incentrata su aree di gestione e conservazione della specie ecologicamente omogenee, piuttosto che sulla dicotomia tra aree protette e non protette, in cui tutto o quasi è possibile. All'interno di queste aree, da raccordare con una strategia nazionale in un'unica area di conservazione dell'orso bruno individuabile in base al modello di potenzialità di presenza, andranno individuate una serie di priorità gestionali biologicamente funzionali in relazione alla conservazione di una popolazione vitale di orso bruno.