Summary: | È stato applicato un protocollo di estrazione sequenziale BCR ad una carota di sedimento marino proveniente dall’Antartide, per l’estrazione di Cd, Cr, Cu, Fe, Mn, Ni, Pb e Zn. La procedura permette di ripartire ciascun metallo in quattro frazioni: facilmente scambiabile; legata a specie riducibili; legata a specie ossidabili; fortemente legata alla struttura del terreno. Le concentrazioni dei metalli sono state determinate mediante due tecniche di spettroscopia atomica (ICP-AES e GF-AAS). Lo scopo del lavoro è lo studio delle diverse forme di associazione del metallo, la valutazione del comportamento e della mobilità di questi elementi nell’ambiente e la presenza di un eventuale impatto di tipo antropico. I risultati mostrano che in particolare il contributo terrigeno è evidenziato, proprio nella IV frazione, dalla correlazione tra elementi litogenici quali Mn e Fe, trovati in percentuali elevate rispetto agli altri metalli. Un risultato interessante è emerso dal trattamento chemiometrico dei risultati ovvero una differenza di comportamento tra la parte superiore della carota e quella inferiore per le prime tre frazioni. Ogni metallo ha mostrato uno schema caratteristico di frazionamento. Ad esempio, il cadmio ha percentuali di estrazione elevate nella I frazione; il cromo è estratto in basse percentuali nelle prime tre frazioni, in accordo con le sue caratteristiche di metallo poco reattivo. Più della metà del ferro totale è presente nella IV frazione, e probabilmente deriva dalla dissoluzione di ossidi cristallini di questo elemento; il nichel ed il manganese sono estratti in quantità significative in tutte le frazioni.
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