I micromammiferi di Grotta Mora Cavorso (alta valle dell'Aniene, Lazio) tra Pleistocene Superiore e Olocene. Nota preliminare
ItGrotta Mora Cavorso è oggetto d'indagini archeologiche dal 2006 ed ha restituito reperti archeologici e faunistici che coprono, con qualche discontinuità, un intervallo di tempo di oltre 40 mila anni. Le più antiche testimonianze di frequentazione umana sono riferite all'Epigravettiano e...
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Published: |
Università del Salento
2019
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Online Access: | http://siba-ese.unile.it/index.php/archeozool/article/view/20832 https://doi.org/10.1285/i9788883051487p37 |
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author | Salari, Leonardo Rolfo, Mario F. Silvestri, Letizia |
author2 | Università del Salento - Coordinamento SIBA |
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description | ItGrotta Mora Cavorso è oggetto d'indagini archeologiche dal 2006 ed ha restituito reperti archeologici e faunistici che coprono, con qualche discontinuità, un intervallo di tempo di oltre 40 mila anni. Le più antiche testimonianze di frequentazione umana sono riferite all'Epigravettiano e sono seguite da vari livelli olocenici compresi tra il Mesolitico e il XVIII sec. d.C. Le associazioni a micromammiferi (Roditori, Soricomorfi e Chirotteri) del Pleistocene Superiore sono dominate da Microtus (Microtus) arvalis seguito da abbondante Arvicola amphibius e scarsi Apodemus (Sylvaemus) sylvaticus vel flavicollis. Seguono i livelli olocenici con Apodemus dominante, accompagnato da abbondante A. amphibius, roditori arboricoli e Microtus (Terricola) savii, mentre M. arvalis scompare. Le indicazioni ambientali suggerite dai micromammiferi sono in accordo con quelle fornite dai grandi mammiferi (con lepre e grandi roditori): nei livelli pleistocenici sono abbondanti la marmotta, il cervo, lo stambecco e il camoscio; nell'Olocene compaiono gli animali domestici e, tra i mammiferi selvatici, sono abbondanti il cinghiale, il cervo e il capriolo. I Chirotteri sono anche buoni indicatori per la ricostruzione del microclima ipogeo. I Roditori forniscono anche informazioni cronologiche, particolarmente per i livelli 4 e 6. La presenza nell'Olocene di M. arvalis aggiunge nuove informazioni sulla distribuzione geografica di questa specie nel passato.EnExcavations at Grotta Mora Cavorso have been ongoing since 2006. The archaeological and faunal remains recorded refer, with some discontinuities, to a time interval of over 40,000 years. The most ancient traces of human frequentation are referred to the Epigravettian period, followed by various Holocene layers ranging between the Mesolithic and the 18th century AD. The micromammal (rodents, soricomorphs and bats) assemblages from the Late Pleistocene layers are dominated by Microtus (Microtus) arvalis, followed by abundant Arvicola amphibius and scarce Apodemus (Sylvaemus) ... |
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publisher | Università del Salento |
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spelling | ftunivsalentoojs:oai:siba-ese.unisalento.it:article/20832 2025-03-23T15:40:14+00:00 I micromammiferi di Grotta Mora Cavorso (alta valle dell'Aniene, Lazio) tra Pleistocene Superiore e Olocene. Nota preliminare Salari, Leonardo Rolfo, Mario F. Silvestri, Letizia Università del Salento - Coordinamento SIBA Lecce, Italy 2019-07-23 application/pdf http://siba-ese.unile.it/index.php/archeozool/article/view/20832 https://doi.org/10.1285/i9788883051487p37 unknown Università del Salento Atti dell'8° Convegno Nazionale di Archeozoologia; Atti dell'8° Convegno Nazionale di Archeozoologia; 37-44 Micromammiferi Ecologia Biogeografia Cronologia Attività umane Micromammals Ecology Biogeography Chronology Human activities Proceeding 2019 ftunivsalentoojs https://doi.org/10.1285/i9788883051487p37 2025-02-27T08:24:24Z ItGrotta Mora Cavorso è oggetto d'indagini archeologiche dal 2006 ed ha restituito reperti archeologici e faunistici che coprono, con qualche discontinuità, un intervallo di tempo di oltre 40 mila anni. Le più antiche testimonianze di frequentazione umana sono riferite all'Epigravettiano e sono seguite da vari livelli olocenici compresi tra il Mesolitico e il XVIII sec. d.C. Le associazioni a micromammiferi (Roditori, Soricomorfi e Chirotteri) del Pleistocene Superiore sono dominate da Microtus (Microtus) arvalis seguito da abbondante Arvicola amphibius e scarsi Apodemus (Sylvaemus) sylvaticus vel flavicollis. Seguono i livelli olocenici con Apodemus dominante, accompagnato da abbondante A. amphibius, roditori arboricoli e Microtus (Terricola) savii, mentre M. arvalis scompare. Le indicazioni ambientali suggerite dai micromammiferi sono in accordo con quelle fornite dai grandi mammiferi (con lepre e grandi roditori): nei livelli pleistocenici sono abbondanti la marmotta, il cervo, lo stambecco e il camoscio; nell'Olocene compaiono gli animali domestici e, tra i mammiferi selvatici, sono abbondanti il cinghiale, il cervo e il capriolo. I Chirotteri sono anche buoni indicatori per la ricostruzione del microclima ipogeo. I Roditori forniscono anche informazioni cronologiche, particolarmente per i livelli 4 e 6. La presenza nell'Olocene di M. arvalis aggiunge nuove informazioni sulla distribuzione geografica di questa specie nel passato.EnExcavations at Grotta Mora Cavorso have been ongoing since 2006. The archaeological and faunal remains recorded refer, with some discontinuities, to a time interval of over 40,000 years. The most ancient traces of human frequentation are referred to the Epigravettian period, followed by various Holocene layers ranging between the Mesolithic and the 18th century AD. The micromammal (rodents, soricomorphs and bats) assemblages from the Late Pleistocene layers are dominated by Microtus (Microtus) arvalis, followed by abundant Arvicola amphibius and scarce Apodemus (Sylvaemus) ... Conference Object Microtus arvalis Università del Salento: ESE - Salento University Publishing Alta Grandi ENVELOPE(-23.471,-23.471,65.845,65.845) |
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