Sciamanesimo e Isteria artica. Archeologia della mente primitiva (1897-1935)
La relazione tra sciamanesimo e isteria artica ha una lunga storia che affonda le sue radici nell’ultimo quarto del XVIII secolo, fino a raggiungere il XX secolo. In questo lasso di tempo viaggiatori, medici, etnografi e psichiatri hanno contribuito a produrre descrizioni della “mente primitiva” e d...
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ftunivromairis:oai:iris.uniroma1.it:11573/1501255 2024-01-14T10:05:17+01:00 Sciamanesimo e Isteria artica. Archeologia della mente primitiva (1897-1935) Walter Montanari Montanari, Walter 2020 http://hdl.handle.net/11573/1501255 ita ita Nuova Cultura place:Roma info:eu-repo/semantics/altIdentifier/isbn/9788833652917 firstpage:1 lastpage:343 numberofpages:343 serie:SAPIENZA SCIAMANICA http://hdl.handle.net/11573/1501255 Sciamanesimo - Isteria artica - Franz Boas - Waldemar Jochelson - Waldemar Bogoras - Maria A. Czaplicka - J.M. Charcot - M. Bekhterev info:eu-repo/semantics/book 2020 ftunivromairis 2023-12-20T18:28:01Z La relazione tra sciamanesimo e isteria artica ha una lunga storia che affonda le sue radici nell’ultimo quarto del XVIII secolo, fino a raggiungere il XX secolo. In questo lasso di tempo viaggiatori, medici, etnografi e psichiatri hanno contribuito a produrre descrizioni della “mente primitiva” e del comportamento sciamanico, presupponendo una forma di instabilità psichica, fuori e dentro la dimensione rituale, ma hanno anche suggerito diverse etiologie, spesso fondate su princìpi non pienamente scientifici. A partire dalle fonti settecentesche, in special modo russe e tedesche, il volume presenta un’operazione archeologica, foucaultianamente intesa, della cultura europea. Tuttavia l’analisi qui proposta non intende offrire una nuova interpretazione psicologica del comportamento sciamanico, ma illustra come la cultura europea abbia individuato la follia nei comportamenti individuali e collettivi che apparivano dissonanti con il milieu “psicologico” dell’osservatore. Il lavoro, dunque, rivolge la lente analitica verso gli studiosi europei che guardavano ai nativi siberiani e ai loro sciamani, e mostra il modo in cui la cultura occidentale ha costruito la figura dello sciamano folle e come è riuscita a “scoprire” una nuova categoria nosografica: l’isteria artica. Book artica Sapienza Università di Roma: CINECA IRIS Charcot ENVELOPE(139.017,139.017,-69.367,-69.367) Hanno ENVELOPE(17.444,17.444,66.301,66.301) |
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La relazione tra sciamanesimo e isteria artica ha una lunga storia che affonda le sue radici nell’ultimo quarto del XVIII secolo, fino a raggiungere il XX secolo. In questo lasso di tempo viaggiatori, medici, etnografi e psichiatri hanno contribuito a produrre descrizioni della “mente primitiva” e del comportamento sciamanico, presupponendo una forma di instabilità psichica, fuori e dentro la dimensione rituale, ma hanno anche suggerito diverse etiologie, spesso fondate su princìpi non pienamente scientifici. A partire dalle fonti settecentesche, in special modo russe e tedesche, il volume presenta un’operazione archeologica, foucaultianamente intesa, della cultura europea. Tuttavia l’analisi qui proposta non intende offrire una nuova interpretazione psicologica del comportamento sciamanico, ma illustra come la cultura europea abbia individuato la follia nei comportamenti individuali e collettivi che apparivano dissonanti con il milieu “psicologico” dell’osservatore. Il lavoro, dunque, rivolge la lente analitica verso gli studiosi europei che guardavano ai nativi siberiani e ai loro sciamani, e mostra il modo in cui la cultura occidentale ha costruito la figura dello sciamano folle e come è riuscita a “scoprire” una nuova categoria nosografica: l’isteria artica. |
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