Analisi morfo-funzionale dello scheletro post-craniale di Ziphius cavirostris, Mesoplodon bowdoini e Hyperoodon ampullatus (Cetacea: Ziphhidae)

Sulla base di osservazioni dirette, gli zifidi sono i cetacei che si spingono a maggiori profondità (superano i 1900m) e per una durata maggiore (1 h circa). Tra le tendenze evolutive dello scheletro degli zifidi compaiono caratteristiche peculiari, quali una pinna caudale la cui superficie idrodina...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: CONCU, VALENTINA
Other Authors: Bianucci, Giovanni
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2015
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-02102015-143257/
Description
Summary:Sulla base di osservazioni dirette, gli zifidi sono i cetacei che si spingono a maggiori profondità (superano i 1900m) e per una durata maggiore (1 h circa). Tra le tendenze evolutive dello scheletro degli zifidi compaiono caratteristiche peculiari, quali una pinna caudale la cui superficie idrodinamica è evidentemente poco sviluppata, pinne pettorali di ridotte dimensioni, una testa ridotta se paragonata alla lunghezza totale dell’animale e un rostro particolarmente denso. Durante la maturazione dell’individuo il rostro è soggetto a pachiostosi e osteosclerosi, caratteristiche dimorfiche e soggette a variazioni ontogenetiche. È stato proposto che questa struttura si sia evoluta per agevolare l’immersione; si tratta infatti dell’osso più denso in natura (in M. densirotris la densità di questa struttura è di 2.60 g/cm3). Sulla base di questa ipotesi, è stata condotta un’analisi morfo-funzionale della colonna vertebrale, al fine di stabilire se l’incremento ontologico della densità del rostro è enfatizzato da una ridotta densità dello scheletro post-craniale. Per ogni vertebra del rachide degli zifidi esaminati (Z. cavirostris, M. bowdoini e H. ampullatus) sono stati misurati la lunghezza, l’altezza e la larghezza del corpo vertebrale (CL, CH e CW rispettivamente), l‘altezza dei processi neurali (NPH, NAH e NSH) e il grado di inclinazione (NAI e NSI), tenendo conto del fatto che questi processi offrono punti d’inserzione per i muscoli coinvolti nella spinta propulsiva, quali il muscolo multifido e il lunghissimo del dorso. Per ognuna delle specie esaminate è stato calcolato il momento di forza e il momento di resistenza alla curvatura dorso-ventrale e latero-laterale ed è stato stimato il baricentro delle componenti assili. Il baricentro dello scheletro assile è stato stimato anche per Delphinus delphis – un piccolo delfinide che non si immerge oltre i 200 m di profondità – ed è stato confrontato con quello degli zifidi presi in esame, avvalorando l’ipotesi di partenza (il baricentro degli zifidi è notevolmente ...