Processing ed interpretazione di dati GPR relativi ad accumuli detritici in condizioni di permafrost

Questo lavoro di tesi ha come obiettivo quello di esplorare le potenzialità del metodo Ground-Penetrating Radar (GPR) nel rilevare la presenza di orizzonti saturi in ghiaccio all’interno di accumuli detritici che coprono i versanti di alta montagna. La presenza di questi orizzonti dipende da condizi...

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Main Author: LEOTTA, CLARA
Other Authors: Ribolini, Adriano, Catanzariti, Gianluca
Format: Text
Language:Italian
Published: Pisa University 2022
Subjects:
Online Access:http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-01242022-191734/
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description Questo lavoro di tesi ha come obiettivo quello di esplorare le potenzialità del metodo Ground-Penetrating Radar (GPR) nel rilevare la presenza di orizzonti saturi in ghiaccio all’interno di accumuli detritici che coprono i versanti di alta montagna. La presenza di questi orizzonti dipende da condizioni climatiche di permafrost, cioè di temperature sottosuperficiali persistentemente al di sotto di 0 °C. La sfida del GPR, come quella di altri metodi geofisici impiegati in questi contesti, è di rilevare coerentemente riflessioni provenienti da orizzonti caratterizzati dalla distribuzione di quattro fasi: solida, ghiaccio, aria e acqua (all’interno dei pori in proporzioni variabili), ed in particolare quelle generate da orizzonti saturi o semi-saturi in ghiaccio. Sono state eseguite prospezioni GPR in bassa frequenza (25 MHz), in modalità continua, con antenne non schermate. La bassa frequenza è stata scelta per aumentare la profondità di indagine, rinunciando ad una elevata risoluzione. Per ovviare alla forte irregolarità della superficie topografica, fortemente accidentata, l’acquisizione è stata effettuata durante la stagione invernale, con una copertura nevosa, accettando però di aggiungere alla sottosuperficie uno strato fortemente conduttivo e quindi attenuante le onde EM. L’indagine è stata svolta su un accumulo di versante che per caratteristiche geomorfologiche indicava la probabile presenza di permafrost, un rock glacier, cioè un accumulo detritico eterometrico (sabbia, ghiaia, blocchi) la cui deformazione meccanica del permafrost interno ne ha causato il lento movimento verso il basso (permafrost creeping). Il rock glacier scelto, si trova nelle Alpi Marittime e si sviluppa da circa 2.550 m a 2.350 m all’interno della Valle del Vej del Bouc. In questa regione alpina diversi altri studi, anche geofisici (tomografia elettrica multielettrodo, ERT), hanno dimostrato l’esistenza di permafrost, tuttavia, mai con il metodo GPR. Sono stati acquisiti un profilo longitudinale lungo l’asse del rock glacier, e ...
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