La mobilità transnazionale dei docenti per lo sviluppo professionale continuo

Già nel 2009, l’Unione Europea ha messo in risalto l’esigenza di sviluppare la mobilità transnazionale del personale scolastico che, con il programma Erasmus+, è stata potenziata attraverso proposte e scambi rivolti ai docenti. Tuttavia, il Rapporto Eurydice sulla professione docente in Europa (2015...

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Bibliographic Details
Main Author: Biasin C.
Other Authors: M.Fiorucci, E.Zizioli, Biasin, C.
Format: Book Part
Language:Italian
Published: Pensa MultiMedia 2022
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11577/3456741
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description Già nel 2009, l’Unione Europea ha messo in risalto l’esigenza di sviluppare la mobilità transnazionale del personale scolastico che, con il programma Erasmus+, è stata potenziata attraverso proposte e scambi rivolti ai docenti. Tuttavia, il Rapporto Eurydice sulla professione docente in Europa (2015) ha posto in evidenza come solo uno su 4 insegnanti all’interno dell’Unione (27,4%) dichiara di aver usufruito di una mobilità professionale all’estero. La percentuale degli insegnanti “mobili” (istruzione secondaria superiore – ISCED 2) appare molto diversificata. Se in Islanda, il 70% dei docenti è stato all’estero per motivi professionali, l’Italia si trova tra i paesi al di sotto della media europea, poiché supera di poco il 20%. Nel nostro paese, la maggiore percentuale di insegnanti che si è recata all’estero per motivi professionali si concentra nel periodo della formazione iniziale, in qualità di studenti (Erasmus) e non ancora come docenti. La tendenza prevalente riguarda l’accompagnamento degli allievi nelle visite scolastiche di pochi giorni, la preparazione linguistica oppure il tutoraggio di studenti stranieri in programmi di scambio. Più raramente la mobilità professionale è legata a motivi di formazione continua, di ricerca di contatti con scuole estere o di partecipazione a progetti di scambio finanziati. L’European Network on Teacher Education Policies (ENTEP, 2016) tramite raccomandazioni rivolte alle istituzioni nazionali e indicazioni per le politiche europee di sistema, considera la mobilità quale componente centrale di un modello di docente europeo, segnalando come la mobilità dei docenti in una prospettiva europea rappresenti sempre più una necessaria componente della formazione e dello sviluppo del professionista competente. I periodi di apprendimento all’estero si pongono, infatti, al crocevia di una serie di fattori strutturali che tracciano uno spazio complesso e multiforme della professionalità docente: la visione di una società inclusiva e partecipativa, il continuo incremento di saperi ...
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