Applicazione della normativa internazionale delle biotecnologie innovative per la gestione e la conservazione della biodiversità animale appartenente all'Ordine dei Carnivora. Risultati in Italia e in Europa

Fin dalla preistoria l’uomo è stato capace di modificare in modo permanente il proprio ambiente facendo in modo che si verificasse una riduzione delle foreste e delle aree umide stimata tra il 30 e il 50% e alla conversione in aree agricole delle praterie che ha causato una riduzione di queste ultim...

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Bibliographic Details
Main Author: Forgione, Michela Arcangela
Format: Doctoral or Postdoctoral Thesis
Language:Italian
Published: 2017
Subjects:
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spelling ftunivnapoli:oai:fedoa.unina.it:12210 2023-05-15T15:51:09+02:00 Applicazione della normativa internazionale delle biotecnologie innovative per la gestione e la conservazione della biodiversità animale appartenente all'Ordine dei Carnivora. Risultati in Italia e in Europa Forgione, Michela Arcangela 2017-10 text http://www.fedoa.unina.it/12210/ http://www.fedoa.unina.it/12210/1/Tesi_Forgione_Michela_A_FEDOA.pdf it ita ita http://www.fedoa.unina.it/12210/1/Tesi_Forgione_Michela_A_FEDOA.pdf Forgione, Michela Arcangela (2017) Applicazione della normativa internazionale delle biotecnologie innovative per la gestione e la conservazione della biodiversità animale appartenente all'Ordine dei Carnivora. Risultati in Italia e in Europa. [Tesi di dottorato] info:eu-repo/semantics/openAccess Tesi di dottorato NonPeerReviewed info:eu-repo/semantics/doctoralThesis 2017 ftunivnapoli 2022-12-22T19:06:28Z Fin dalla preistoria l’uomo è stato capace di modificare in modo permanente il proprio ambiente facendo in modo che si verificasse una riduzione delle foreste e delle aree umide stimata tra il 30 e il 50% e alla conversione in aree agricole delle praterie che ha causato una riduzione di queste ultime del 90%. Dati tali presupposti e considerando che le risorse del pianeta non sono inesauribili, non sorprende che le altre specie viventi, stimate in un numero compreso tra 10 e 50 milioni, siano sottoposte a una pressione intensa e crescente che ne pone numerose a serio rischio di estinzione. Dalla metà dell’Ottocento, come reazione alle rilevanti trasformazioni operate dall’uomo su ambienti naturali fino a quel momento intatti, si sviluppò negli Stati Uniti un movimento, filosofico prima ancora che scientifico, il cui obiettivo era sensibilizzare la pubblica opinione sull’importanza della natura per scopi diversi dal guadagno economico. Con gli anni si è arrivati alla moderna biologia della conservazione una scienza con una precisa missione: ridurre (neutralizzare) gli effetti negativi delle azioni umane sull’ambiente. Con questo spirito, il seguente lavoro ha focalizzato la propria attenzione su tre specie che in Italia sono a rischio estinzione: il lupo (Canis lupus) la lince eurasiatica (Lynx lynx) e l’orso bruno (Ursus arctos) analizzando i progetti messi in atto in Italia confrontandoli con quelli presenti invece in realtà vicine (Spagna) e stimando la presenza delle tre specie sul territorio nazionale. Le percentuali di presenza di animali risultanti dalla nostra indagine sono i seguenti: - Lupo: nei Parchi Regionali si registra la maggiore percentuale (53,1%) di presenza del canide allo stato naturale. Differenze non significative si riscontrano nei Parchi Nazionali (42,5%); - Orso: l’orso in natura sembra presente solo nei Parchi Nazionali (75%) e nei Parchi Regionali (25%). - Lince: la presenza della lince in Italia sembra sempre di più legata alla strenua volontà di non ammettere la sua scomparsa. ... Doctoral or Postdoctoral Thesis Canis lupus Ursus arctos Lince Lynx University of Naples Federico II ePrints Repository (FedOA) Allo ENVELOPE(-61.800,-61.800,-63.967,-63.967)
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