Glaciali ed interglaciali al margine dell'Appennino emiliano, come è cambiato l'ambiente dei cacciatori e raccoglitori tra Pleistocene ed Olocene
1 - Nell’ XIX riunione scientifica dell’ IIPP, tenutasi nel 1975 l’ultima in Emilia Romagna, con Carlo Peretto, entrambi agli inizi di carriera, presentammo una relazione sul Paleolitico emiliano, dedicata ai risultati delle nostre ricerche allora in corso, nella quale facemmo un primo sistematico t...
Main Author: | |
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Format: | Conference Object |
Language: | Italian |
Published: |
2010
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Subjects: | |
Online Access: | http://hdl.handle.net/2434/198230 |
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author | M. Cremaschi |
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collection | The University of Milan: Archivio Istituzionale della Ricerca (AIR) |
description | 1 - Nell’ XIX riunione scientifica dell’ IIPP, tenutasi nel 1975 l’ultima in Emilia Romagna, con Carlo Peretto, entrambi agli inizi di carriera, presentammo una relazione sul Paleolitico emiliano, dedicata ai risultati delle nostre ricerche allora in corso, nella quale facemmo un primo sistematico tentativo di inquadrare le industrie paleolitiche nel loro contesto geologico. A trentaquattro anni di distanza, vi sono stati numerosi progressi su questo tema, sia localmente, come fanno fede le numerose scoperte da allora avvenute e le comunicazioni e posters presentati a questa Riunione, ma soprattutto, è radicalmente cambiato il quadro di riferimento relativo al Periodo Quaternario ed ai suoi cambiamenti climatici. Protagonisti di questa vicenda scientifica sono gli studi degli isotopi stabili dell’ossigeno O16/O18 (poiché è stato dimostrato che sono funzione del volume di ghiacci accumulati sui continenti ) STUDIATI nei foraminiferi dei sedimenti dei fondali marini e nei ghiacci artici ed antartici. I carotaggi da questi estratti hanno fornito alla ricostruzione paleo climatica una risoluzione cronologica ben maggiore delle stratigrafie oceaniche ed accompagnano al dato isotopico altri importanti parametri : contenuto in gas serra (conservati nelle bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio ), polveri eoliche, tephra etc. Oggi gli archivi paleoclimatici più complessi e più ricchi provengono dall’Antartide, specialmente da due cantieri di perforazione : Vostok ed EPICA (un progetto congiunto europeo cui partecipa anche l’Italia); in questi sono stati carotati rispettivamente 1000 e 1500 metri di ghiaccio che coprono un intervallo cronologico di quasi 800 000 anni; nel caso almeno di EPICA c’è ancora ghiaccio al di sotto della profondità toccata dagli ultimi carotaggi e si spera di raggiungere età ancora più antiche. Quali conseguenze per la conoscenza del periodo Quaternario rispetto agli anni settanta dello scorso secolo ai tempi della XIX riunione scientifica dell’IIPP ? La variazione climatica fra glaciale ed ... |
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publishDate | 2010 |
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spelling | ftunivmilanoair:oai:air.unimi.it:2434/198230 2025-01-16T19:45:32+00:00 Glaciali ed interglaciali al margine dell'Appennino emiliano, come è cambiato l'ambiente dei cacciatori e raccoglitori tra Pleistocene ed Olocene M. Cremaschi M. Cremaschi 2010-10-26 http://hdl.handle.net/2434/198230 ita ita Preistoria e Protostoria dell'Emilia-Romagna Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria http://hdl.handle.net/2434/198230 Settore GEO/04 - Geografia Fisica e Geomorfologia info:eu-repo/semantics/conferenceObject 2010 ftunivmilanoair 2024-01-02T23:27:58Z 1 - Nell’ XIX riunione scientifica dell’ IIPP, tenutasi nel 1975 l’ultima in Emilia Romagna, con Carlo Peretto, entrambi agli inizi di carriera, presentammo una relazione sul Paleolitico emiliano, dedicata ai risultati delle nostre ricerche allora in corso, nella quale facemmo un primo sistematico tentativo di inquadrare le industrie paleolitiche nel loro contesto geologico. A trentaquattro anni di distanza, vi sono stati numerosi progressi su questo tema, sia localmente, come fanno fede le numerose scoperte da allora avvenute e le comunicazioni e posters presentati a questa Riunione, ma soprattutto, è radicalmente cambiato il quadro di riferimento relativo al Periodo Quaternario ed ai suoi cambiamenti climatici. Protagonisti di questa vicenda scientifica sono gli studi degli isotopi stabili dell’ossigeno O16/O18 (poiché è stato dimostrato che sono funzione del volume di ghiacci accumulati sui continenti ) STUDIATI nei foraminiferi dei sedimenti dei fondali marini e nei ghiacci artici ed antartici. I carotaggi da questi estratti hanno fornito alla ricostruzione paleo climatica una risoluzione cronologica ben maggiore delle stratigrafie oceaniche ed accompagnano al dato isotopico altri importanti parametri : contenuto in gas serra (conservati nelle bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio ), polveri eoliche, tephra etc. Oggi gli archivi paleoclimatici più complessi e più ricchi provengono dall’Antartide, specialmente da due cantieri di perforazione : Vostok ed EPICA (un progetto congiunto europeo cui partecipa anche l’Italia); in questi sono stati carotati rispettivamente 1000 e 1500 metri di ghiaccio che coprono un intervallo cronologico di quasi 800 000 anni; nel caso almeno di EPICA c’è ancora ghiaccio al di sotto della profondità toccata dagli ultimi carotaggi e si spera di raggiungere età ancora più antiche. Quali conseguenze per la conoscenza del periodo Quaternario rispetto agli anni settanta dello scorso secolo ai tempi della XIX riunione scientifica dell’IIPP ? La variazione climatica fra glaciale ed ... Conference Object antartic* artici The University of Milan: Archivio Istituzionale della Ricerca (AIR) Bolle ENVELOPE(6.833,6.833,-71.900,-71.900) Hanno ENVELOPE(17.444,17.444,66.301,66.301) |
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