Lesioni da impatto su orso bruno (Ursus arctos L., 1758) e marmotta (Marmota marmota BLUMENBACH, 1779): evidenze di caccia a Riparo Cornafessa (TN) e Grotte di Pradis (PN) durante il Tardoglaciale

In archeozoologia, le modalità di acquisizione delle risorse animali sono da sempre ricostruite grazie alle evidenze tafonomiche legate al processamento delle carcasse, mentre poche sono le informazioni desumibili sulle modalità di predazione. Diversamente, questo lavoro utilizza la morfometria 3D...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Nannini N., Duches R., Fontana A., Boschin F., Crezzini J., Bernardini F., Tuniz C., Romandini M., Peresani M.
Other Authors: Curci A., Maini E., Serrone E., Nannini, N., Duches, R., Fontana, A., Boschin, F., Crezzini, J., Bernardini, F., Tuniz, C., Romandini, M., Peresani, M.
Format: Conference Object
Language:Italian
Published: Associazione Italiana di ArcheoZoologia 2024
Subjects:
Online Access:https://hdl.handle.net/11392/2576090
https://www.aiaz.it/wp-content/uploads/2024/12/Atti_9_Convegno_Nazionale_di_Archeozoolo.pdf
Description
Summary:In archeozoologia, le modalità di acquisizione delle risorse animali sono da sempre ricostruite grazie alle evidenze tafonomiche legate al processamento delle carcasse, mentre poche sono le informazioni desumibili sulle modalità di predazione. Diversamente, questo lavoro utilizza la morfometria 3D applicata allo studio delle superfici ossee archeologiche proprio con l’intento di ricostruire le armi e le strategie venatorie adottate in due siti tardo-epigravettiani per la caccia all’orso bruno e alla marmotta. A Riparo Cornafessa (Ala, TN), la lesione identificata è un drag su costa di Ursus arctos con associati diversi frammenti litici. L’interpretazione dei dati supportata da verifiche sperimentali, dimostra che la lesione sia stata prodotta da un proiettile composito, rappresentando la prima prova diretta di caccia all’orso tramite arco e frecce. Migliaia di ossa rinvenute nelle Grotte di Pradis (Clauzetto, PN) testimoniano la caccia specializzata alla marmotta. Basandoci sui dati sperimentali, è stato possibile identificare 25 drag e 3 possibili puncture, che confermano la predazione di questo animale attraverso l’uso di arco e frecce, arricchendo l’attuale dibattito sulle modalità di caccia ai piccoli mammiferi durante il Tardoglaciale.