Fondazioni rinascimentali nel Regno di Napoli. Giulianova, Ferrandina, Acaya
Queste tre città sono state fondate tra il 1470 e il 1535; i loro nomi si riferiscono, nel caso di Giulianova e di Acaya, ai rispettivi fondatori, Giulio Antonio Acquaviva e Gian Giacomo dell’Acaya, mentre fu probabilmente Federico d’Aragona che dedicò la città di Ferrandina alla memoria del padr...
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Edizioni Kappa
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ftunivchietiiris:oai:ricerca.unich.it:11564/418883 2024-04-21T08:12:38+00:00 Fondazioni rinascimentali nel Regno di Napoli. Giulianova, Ferrandina, Acaya GHISETTI GIAVARINA, Adriano a cura di A. Casamento GHISETTI GIAVARINA, Adriano 2012 STAMPA http://hdl.handle.net/11564/418883 ita ita Edizioni Kappa info:eu-repo/semantics/altIdentifier/isbn/9788865141502 ispartofseries:Forma Urbis. International series of urban and territorial history. Collana internazionale di storia urbana e territoriale ispartofbook:Fondazioni urbane. Cità nuove europee dal medioevo al Novecento Città nuove fondate in Italia e in Europa dal medioevo al Novecento volume:I firstpage:141 lastpage:154 numberofpages:14 http://hdl.handle.net/11564/418883 Città Rinascimento Regno Napoli Fra Giocondo Giulianova Ferrandina Acaya info:eu-repo/semantics/conferenceObject 2012 ftunivchietiiris 2024-03-25T01:34:12Z Queste tre città sono state fondate tra il 1470 e il 1535; i loro nomi si riferiscono, nel caso di Giulianova e di Acaya, ai rispettivi fondatori, Giulio Antonio Acquaviva e Gian Giacomo dell’Acaya, mentre fu probabilmente Federico d’Aragona che dedicò la città di Ferrandina alla memoria del padre Ferrante. In tutti e tre i casi può trovarsi un collegamento con i sovrani di Napoli: l’Acquaviva fu un condottiero vicino ad Alfonso duca di Calabria, Federico d’Aragona fu anche re di Napoli, l’Acaya fu comandante e ingegnere militare al servizio di Carlo V. Il programma della fondazione di Giulianova fu ideato nel 1462, messo in opera a partire dal 1470 e continuato almeno sino alla morte di Giulio Antonio Acquaviva (1481) mentre le opere difensive furono terminate da Alfonso duca di Calabria entro il 1484-1485. Lo schema del disegno urbano si può riferire ad esempi toscani del Due-Trecento, come S. Giovanni Valdarno o Terranova Bracciolini, ma anche agli impianti regolari fondati in età angioina ai confini nord-occidentali del Regno, come Cittaducale o Amatrice. La fondazione si collega, soprattutto per l’anno di ideazione e per la scelta del nome, all’intervento di Pienza, di cui, almeno in parte, riprende lo schema di un asse principale lungo circa trecento metri con due piazze tra loro complementari. Le piazze sono a metà del corso, dove esso si flette, collegate da due strade ortogonali. Ferrandina fu fondata per trasferirvi gli abitanti del borgo di Uggiano, abbandonato probabilmente in conseguenza di un terremoto. Il suo impianto regolare, dai lunghi isolati disposti su un pendio in cui sono tracciate strade parallele, ricorda quello della trecentesca città nuova di Pietrasanta in Toscana. Ma soltanto ipotesi possono formularsi sulle fonti di questo tracciato: richiamare gli studi che Fra’ Giocondo potrebbe aver compiuto negli anni di permanenza a Napoli sul tracciato greco di quella città, di cui sembra affiorare il ricordo nella sua edizione di Vitruvio del 1511, è sicuramente suggestivo. E una ... Conference Object Terranova ARUd'A - Archivio Istituzionale della ricerca dell'università Chieti-Pescara (IRIS) |
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Queste tre città sono state fondate tra il 1470 e il 1535; i loro nomi si riferiscono, nel caso di Giulianova e di Acaya, ai rispettivi fondatori, Giulio Antonio Acquaviva e Gian Giacomo dell’Acaya, mentre fu probabilmente Federico d’Aragona che dedicò la città di Ferrandina alla memoria del padre Ferrante. In tutti e tre i casi può trovarsi un collegamento con i sovrani di Napoli: l’Acquaviva fu un condottiero vicino ad Alfonso duca di Calabria, Federico d’Aragona fu anche re di Napoli, l’Acaya fu comandante e ingegnere militare al servizio di Carlo V. Il programma della fondazione di Giulianova fu ideato nel 1462, messo in opera a partire dal 1470 e continuato almeno sino alla morte di Giulio Antonio Acquaviva (1481) mentre le opere difensive furono terminate da Alfonso duca di Calabria entro il 1484-1485. Lo schema del disegno urbano si può riferire ad esempi toscani del Due-Trecento, come S. Giovanni Valdarno o Terranova Bracciolini, ma anche agli impianti regolari fondati in età angioina ai confini nord-occidentali del Regno, come Cittaducale o Amatrice. La fondazione si collega, soprattutto per l’anno di ideazione e per la scelta del nome, all’intervento di Pienza, di cui, almeno in parte, riprende lo schema di un asse principale lungo circa trecento metri con due piazze tra loro complementari. Le piazze sono a metà del corso, dove esso si flette, collegate da due strade ortogonali. Ferrandina fu fondata per trasferirvi gli abitanti del borgo di Uggiano, abbandonato probabilmente in conseguenza di un terremoto. Il suo impianto regolare, dai lunghi isolati disposti su un pendio in cui sono tracciate strade parallele, ricorda quello della trecentesca città nuova di Pietrasanta in Toscana. Ma soltanto ipotesi possono formularsi sulle fonti di questo tracciato: richiamare gli studi che Fra’ Giocondo potrebbe aver compiuto negli anni di permanenza a Napoli sul tracciato greco di quella città, di cui sembra affiorare il ricordo nella sua edizione di Vitruvio del 1511, è sicuramente suggestivo. E una ... |
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a cura di A. Casamento GHISETTI GIAVARINA, Adriano |
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