Analisi di contesto dell'acquacoltura italiana e descrizione del percorso per la creazione di impresa a produzione diversificata

L’importanza dell’acquacoltura estensiva è riconosciuta dall’Unione Europea. Tra gli impianti d’allevamento siciliani vanno annoverati quelli nelle vasche d’ingresso dell'acqua delle saline di Trapani e Paceco, dove vengono allevate orate, spigole, cefali e anguille. La diversificazione attrave...

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Bibliographic Details
Main Author: Passalacqua, Pier Luca <1983>
Other Authors: Serratore, Patrizia
Format: Doctoral or Postdoctoral Thesis
Language:Italian
Published: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2017
Subjects:
Online Access:https://amsdottorato.unibo.it/id/eprint/8149/
https://amsdottorato.unibo.it/id/eprint/8149/1/Tesi%20Passalacqua.pdf
Description
Summary:L’importanza dell’acquacoltura estensiva è riconosciuta dall’Unione Europea. Tra gli impianti d’allevamento siciliani vanno annoverati quelli nelle vasche d’ingresso dell'acqua delle saline di Trapani e Paceco, dove vengono allevate orate, spigole, cefali e anguille. La diversificazione attraverso la molluschicoltura, con particolare riguardo alle ostriche, Crassostrea gigas e Ostrea edulis, potrebbe offrire ottimi vantaggi, tale obiettivo potrebbe essere realizzato sfruttando il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020 (FEAMP). La presente ricerca riguarda un progetto d’avvio d’impresa d’acquacoltura estensiva polifunzionale. Per realizzarlo è stato delineato un percorso: individuazione aree vocate alla produzione di pesce di salina nell’areale Trapanese, consultazione associazioni professionali di categoria, analisi della forma d’impresa idonea, produzione documentale di tipo amministrativo, valutazione della produzione presente, valutazione delle produzioni ipotizzabili in diversificazione e linee di finanziamento. Individuata l’area si è proceduto alla costituzione di una società cooperativa ed all’affitto. La caratterizzazione climatica è stata fatta valutando precipitazioni, temperature e maree. Una pesca di saggio su 4 ettari di superficie è stata effettuata nell’arco di 5 giorni, la specie più pescata è stata Sparus aurata, poi Dicentrarchus labrax e cefali, principalmente Liza aurata, Mugil cephalus e Chelon labrosus. Il quantitativo del prodotto era 200kg, con densità di pesca di 50kg/ha. I campionamenti hanno evidenziato soggetti di 0,560kg. Ipotizzando un prezzo di vendita di 12€/kg, è stimabile una produzione per ettaro di 600€ lorde. L’attività svolta, nell’arco di due anni, porta a concludere che per rendere vantaggioso questo tipo d’allevamento bisogna incrementare le produzioni mediante impesciamento e sembra opportuno diversificare attraverso la molluschicoltura. È necessario puntare ad una produzione di qualità, sviluppando eventuali attività d’ittiturismo. Riguardo la ...