Possibilità d’impiego del latte d’asina nel paziente diabetico

Nel paziente diabetico la nutrizione è importante per l’eziologia, per l’evoluzione del quadro clinico e per la prevenzione delle complicanze. Le raccomandazioni dietetiche dovrebbero essere calibrate ed individualizzate tenendo conto dell’assetto lipidico, degli obiettivi glicemici, della funzione...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Melis F., MONTESANO, Domenico, BLASI, FRANCESCA, MAURIZI, Angela, COSSIGNANI, Lina, SIMONETTI, Maria Stella, DE ANGELIS, Massimiliano, DAMIANI, Pietro
Other Authors: L. Cossignani, P. Damiani, M. S. Simonetti, F. Blasi e G. D’Arco, Melis, F., Blasi, Francesca, Montesano, Domenico, Maurizi, Angela, Cossignani, Lina, Simonetti, Maria Stella, Damiani, Pietro
Format: Conference Object
Language:Italian
Published: 2009
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11391/161809
Description
Summary:Nel paziente diabetico la nutrizione è importante per l’eziologia, per l’evoluzione del quadro clinico e per la prevenzione delle complicanze. Le raccomandazioni dietetiche dovrebbero essere calibrate ed individualizzate tenendo conto dell’assetto lipidico, degli obiettivi glicemici, della funzione renale, della produzione endogena di insulina e della terapia farmacologica ipoglicemizzante impiegata. Nelle abitudini alimentari dei soggetti con diabete il latte occupa un posto di rilievo, essendo uno dei prodotti di più largo consumo. Il latte intero e tutti gli altri suoi derivati, diversi da quelli scremati, contengono significative quantità di grassi saturi e di colesterolo, contribuendo così alla comparsa di malattie cardiovascolari e di alcune forme di neoplasie. Gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) hanno importanti ruoli strutturali e metabolici, in particolare i PUFA delle serie ω3 e ω6, rivestono un ruolo significativo per la salute e per la prevenzione di alcune malattie. Il contenuto di acidi grassi del latte dipende dalla sua origine. Infatti alcuni tipi di latte presentano un contenuto di acidi grassi della serie ω3, per cui un loro consumo può spiegare la minore prevalenza di diabete e di mortalità per le malattie cardiovascolari osservata ad esempio in Islanda ed in altri paesi nordici. La ricerca ha riguardato cinque differenti tipi di latte (mucca, capra, bufala, pecora, asina). Dallo studio emerge che un tipo di latte che rispecchia le caratteristiche nutrizionali e funzionali sopra descritte potrebbe essere il latte d’asina. Sembra comunque possibile concludere che l’impiego di latte d’asina nell’alimentazione del paziente diabetico è possibile, ove si ponga particolare attenzione al quantitativo somministrato, visti i danni ossidativi che possono derivare dall’assunzione di quantità eccessive. Si potrebbe infine ipotizzare la preparazione industriale di un prodotto innovativo, preparato mediante arricchimento di un altro latte con latte d’asina.