Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)

Quando, alla fine del 19esimo secolo, i primi costruttori islandesi iniziarono a sperimentare con il calcestruzzo, questa nuova tecnica fu senza dubbio una sorpresa sia per i contadini, sia per gli abitanti dell’ancora piccolo villaggio di Reykjavík. In un Paese in cui gli edifici erano tradizional...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Nannini Sofia
Other Authors: V. D. Porcari
Format: Conference Object
Language:Italian
Published: Luciano Editore 2018
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/11585/845174
id ftunibolognairis:oai:cris.unibo.it:11585/845174
record_format openpolar
spelling ftunibolognairis:oai:cris.unibo.it:11585/845174 2024-04-14T08:14:04+00:00 Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945) Nannini Sofia V. D. Porcari Nannini Sofia 2018 STAMPA http://hdl.handle.net/11585/845174 ita ita Luciano Editore country:ITA place:Napoli info:eu-repo/semantics/altIdentifier/isbn/978-88-6026-245-5 ispartofbook:XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE DI RIABILITAZIONE DEL PATRIMONIO La conservazione del patrimonio artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico Concrete. Architettura e Tecnica 2018 firstpage:1234 lastpage:1245 numberofpages:12 alleditors:V. D. Porcari http://hdl.handle.net/11585/845174 Islanda storia del calcestruzzo Reykjavík Guðjón Samúelsson architettura islandese info:eu-repo/semantics/conferenceObject 2018 ftunibolognairis 2024-03-21T18:47:11Z Quando, alla fine del 19esimo secolo, i primi costruttori islandesi iniziarono a sperimentare con il calcestruzzo, questa nuova tecnica fu senza dubbio una sorpresa sia per i contadini, sia per gli abitanti dell’ancora piccolo villaggio di Reykjavík. In un Paese in cui gli edifici erano tradizionalmente costruiti in torba, il cemento sarebbe diventato la «pozione magica» descritta da Lúðvík Kristjánsson [Kristjánsson, 1948, p.128]. Anche se le prime costruzioni in calcestruzzo risalgono all’ultimo decennio dell’Ottocento, è solo dopo il grande incendio di Reykjavík nel 1915 che il c.a. diventa il materiale principe per la ricostruzione e l’espansione urbana della nazione: «Nel futuro, nessuna casa a Reykjavík sarà costruita in materiali diversi dalla pietra o dal cemento» recitava nel giugno 1915 il quotidiano Morgunblaðið [“Steinbær”, 1915]. Il calcestruzzo non avrebbe solo permesso una migliore protezione da incendi e terremoti: questo materiale sarebbe anche diventato un prezioso strumento per la «liberazione dalle tecniche costruttive e dall’architettura danesi» [Seelow 2011, p.73]. Nei febbrili anni che portarono prima all’autonomia (1919) e, infine, all’indipendenza dalla Danimarca (1944), l’Islanda dovette affrontare il compito di costruirsi la propria immagine architettonica e gli architetti islandesi usarono il calcestruzzo come principale materiale d’espressione. Il dibattito architettonico fu tutt’altro che calmo: da un lato, l’architetto di Stato Guðjón Samúelsson (1887-1950) lottava per la creazione di uno stile nazionale, proponendo inoltre nuove finiture per rendere più resistente e più curata la superficie del calcestruzzo; dall’altro, un folto gruppo di progettisti importò suggestioni dal Movimento Moderno. Se, al pensiero dell’Islanda, la prima immagine che emerge è quella di un paesaggio apparentemente incontaminato, costellato da piccole chiese in legno, in realtà l’unico vero simbolo architettonico del Paese è la possente chiesa di Hallgrímur (1937-1986) dello stesso ... Conference Object Islanda IRIS Università degli Studi di Bologna (CRIS - Current Research Information System) Sorpresa ENVELOPE(-69.567,-69.567,-67.850,-67.850)
institution Open Polar
collection IRIS Università degli Studi di Bologna (CRIS - Current Research Information System)
op_collection_id ftunibolognairis
language Italian
topic Islanda
storia del calcestruzzo
Reykjavík
Guðjón Samúelsson
architettura islandese
spellingShingle Islanda
storia del calcestruzzo
Reykjavík
Guðjón Samúelsson
architettura islandese
Nannini Sofia
Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
topic_facet Islanda
storia del calcestruzzo
Reykjavík
Guðjón Samúelsson
architettura islandese
description Quando, alla fine del 19esimo secolo, i primi costruttori islandesi iniziarono a sperimentare con il calcestruzzo, questa nuova tecnica fu senza dubbio una sorpresa sia per i contadini, sia per gli abitanti dell’ancora piccolo villaggio di Reykjavík. In un Paese in cui gli edifici erano tradizionalmente costruiti in torba, il cemento sarebbe diventato la «pozione magica» descritta da Lúðvík Kristjánsson [Kristjánsson, 1948, p.128]. Anche se le prime costruzioni in calcestruzzo risalgono all’ultimo decennio dell’Ottocento, è solo dopo il grande incendio di Reykjavík nel 1915 che il c.a. diventa il materiale principe per la ricostruzione e l’espansione urbana della nazione: «Nel futuro, nessuna casa a Reykjavík sarà costruita in materiali diversi dalla pietra o dal cemento» recitava nel giugno 1915 il quotidiano Morgunblaðið [“Steinbær”, 1915]. Il calcestruzzo non avrebbe solo permesso una migliore protezione da incendi e terremoti: questo materiale sarebbe anche diventato un prezioso strumento per la «liberazione dalle tecniche costruttive e dall’architettura danesi» [Seelow 2011, p.73]. Nei febbrili anni che portarono prima all’autonomia (1919) e, infine, all’indipendenza dalla Danimarca (1944), l’Islanda dovette affrontare il compito di costruirsi la propria immagine architettonica e gli architetti islandesi usarono il calcestruzzo come principale materiale d’espressione. Il dibattito architettonico fu tutt’altro che calmo: da un lato, l’architetto di Stato Guðjón Samúelsson (1887-1950) lottava per la creazione di uno stile nazionale, proponendo inoltre nuove finiture per rendere più resistente e più curata la superficie del calcestruzzo; dall’altro, un folto gruppo di progettisti importò suggestioni dal Movimento Moderno. Se, al pensiero dell’Islanda, la prima immagine che emerge è quella di un paesaggio apparentemente incontaminato, costellato da piccole chiese in legno, in realtà l’unico vero simbolo architettonico del Paese è la possente chiesa di Hallgrímur (1937-1986) dello stesso ...
author2 V. D. Porcari
Nannini Sofia
format Conference Object
author Nannini Sofia
author_facet Nannini Sofia
author_sort Nannini Sofia
title Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
title_short Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
title_full Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
title_fullStr Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
title_full_unstemmed Tra tecnica e politica. Il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
title_sort tra tecnica e politica. il ruolo del calcestruzzo nell’architettura islandese (1900-1945)
publisher Luciano Editore
publishDate 2018
url http://hdl.handle.net/11585/845174
long_lat ENVELOPE(-69.567,-69.567,-67.850,-67.850)
geographic Sorpresa
geographic_facet Sorpresa
genre Islanda
genre_facet Islanda
op_relation info:eu-repo/semantics/altIdentifier/isbn/978-88-6026-245-5
ispartofbook:XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE DI RIABILITAZIONE DEL PATRIMONIO La conservazione del patrimonio artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico
Concrete. Architettura e Tecnica 2018
firstpage:1234
lastpage:1245
numberofpages:12
alleditors:V. D. Porcari
http://hdl.handle.net/11585/845174
_version_ 1796312189329473536