Indagine sull'atteggiamento della popolazione umana residente verso il ritorno del Lupo ( Canis lupus ) nelle Alpi lombarde

Quest'indagine è stata indirizzata a valutare l'atteggiamento della popolazione umana residente nel Comprensorio di caccia della Valchiavenna verso la presenza del lupo, in vista di una sua stabilizzazione sulle Alpi lombarde e di un aumento della sua consistenza. Si sono considerate tre c...

Full description

Bibliographic Details
Main Authors: Umberto Bressan, V. Moroni, G. Mosca, Alberto Meriggi
Format: Article in Journal/Newspaper
Language:English
Published: Associazione Teriologica Italiana 2003
Subjects:
Q
Online Access:https://doi.org/10.4404/hystrix-14.0-4204
https://doaj.org/article/fdefdc494a5a477f8c3293c451838951
Description
Summary:Quest'indagine è stata indirizzata a valutare l'atteggiamento della popolazione umana residente nel Comprensorio di caccia della Valchiavenna verso la presenza del lupo, in vista di una sua stabilizzazione sulle Alpi lombarde e di un aumento della sua consistenza. Si sono considerate tre categorie per un totale di 201 soggetti: cacciatori (20,4% della categoria), allevatori (26%) ed operatori turistici (18,5%). L'indagine si è svolta tramite sondaggio telefonico dal 14 al 24 gennaio 2002. Ad ogni intervistato sono state poste 28 domande, 3 di dati personali e 25 d'opinione, oltre a 7 domande specifiche per gli allevatori. Il 64,5% dei cacciatori e il 58,8% degli allevatori ha dichiarato di non conoscere le cause dell'estinzione del lupo, mentre il 60% degli operatori turistici dichiara di esserne informato. Allevatori (70,6%) e operatori turistici (60%) sono a conoscenza dell'incremento del lupo, mentre solo il 35,5% dei cacciatori è informato. Gli operatori turistici (60%) e gli allevatori (52,9%) ritengono possibile la ricolonizzazione delle Alpi da parte del lupo, mentre la maggior parte dei cacciatori non sa esprimersi a riguardo (42%). La maggior parte degli intervistati ritiene di essere informata su questo carnivoro (allevatori: 76,5%, operatori turistici: 60%, cacciatori: 58,1%) e teme che la presenza del lupo abbia aspetti negativi (cacciatori: 51.6%, allevatori: 52,8, operatori turistici: 80%). In merito alle possibilità di risarcimento dei danni vi è una notevole incertezza, dovuta ad ignoranza e a sfiducia verso gli enti pubblici. Cacciatori e operatori turistici sono state le categorie più preoccupate dell'effetto del lupo sulla fauna (80,7% e 80%) rispetto agli allevatori (41,1). Solo il 19,4% dei cacciatori e il 23,5% degli allevatori pensano che il lupo possa riequilibrare le popolazioni di prede selvatiche. Gli allevamenti di capre e pecore sono stati la maggioranza (62%), seguiti da quelli di bovini (33,3%). I piccoli allevatori (5-30 capi) prevalgono; le mandrie di più di 100 capi sono rare. ...