Gli uccelli nel castello di Santa Severa (Roma) durante il Basso Medioevo (XIII al XIV secolo): significato paleoeconomico e ambientale, dati preliminari

Riassunto - Nel riempimento dell’edificio ecclesiastico rinvenuto all’interno del castello di Santa Severa, a nord di Roma, sono stati rinvenuti 1082 elementi ossei interi e frammentati di specie avicole, di cui è stato possibile determinarne la specie di appartenenza per il 65 % circa. Questi reper...

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Main Authors: Fatucci, Marco, Cerilli, Eugenio
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Language:Italian
Published: Sezione di Museologia Scientifica e Naturalistica 2015
Subjects:
Online Access:https://dx.doi.org/10.15160/1824-2707/1006
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spelling ftdatacite:10.15160/1824-2707/1006 2023-05-15T15:46:32+02:00 Gli uccelli nel castello di Santa Severa (Roma) durante il Basso Medioevo (XIII al XIV secolo): significato paleoeconomico e ambientale, dati preliminari Fatucci, Marco Cerilli, Eugenio 2015 https://dx.doi.org/10.15160/1824-2707/1006 http://annali.unife.it/museologia/article/view/1006 it ita Sezione di Museologia Scientifica e Naturalistica https://dx.doi.org/10.15160/1824-2707/11/2 Text Article article-journal ScholarlyArticle 2015 ftdatacite https://doi.org/10.15160/1824-2707/1006 https://doi.org/10.15160/1824-2707/11/2 2021-11-05T12:55:41Z Riassunto - Nel riempimento dell’edificio ecclesiastico rinvenuto all’interno del castello di Santa Severa, a nord di Roma, sono stati rinvenuti 1082 elementi ossei interi e frammentati di specie avicole, di cui è stato possibile determinarne la specie di appartenenza per il 65 % circa. Questi reperti denotano un discreto consumo di uccelli da parte della popolazione che abitava il borgo medievale nel XIII e XIV sec. La maggior parte dei resti determinati (90%) indica che nel borgo molto probabilmente era praticato l’allevamento di animali da cortile (pollame e columbidi). Il restante 10% appartiene a specie selvatiche che possono esser state oggetto di caccia per il loro interesse alimentare (oche, fagiano, starna) o che possono aver frequentato occasionalmente il castello (gabbiano tridattilo, gabbiano reale, cornacchia, allocco, chiurlo maggiore). Le specie presenti consentono di tracciare un quadro delle pratiche di sfruttamento delle risorse avicole all’interno del borgo durante il basso medioevo, e di ricostruire, anche sulla scorta dell’analisi dei resti dei mammiferi selvatici, le condizioni ambientali delle aree limitrofe al castello di Santa Severa, dove è evidente la presenza nel periodo in esame di zone umide in cui si fermavano a svernare anche uccelli di passo. Summary - The birds in the Castle of Santa Severa (Rome) during the Middle Ages (13th - 14th century): palaeoeconomic and environmental preliminary results Inside the deposits of the religious building identified inside the Castle of Santa Severa, North of Rome, 1082 complete and fragmented bird bone specimens were recovered. Species identification was possible for 65% of them.. These findings reveal that birds were consumed frequently by the population living in the medieval village during the 13th and 14th centuries. Most of the identified remains (90%) indicate that courtyard animals (poultry and Columbidae) were bred in the village. The remaining 10% can be attributed both to hunting (brent goose, geese, partridge) and to the occasional presence of wild birds (kittiwake, herring gull, crow, owl, Eurasian curlew) in the castle. The species identified helped to outline bird exploitation practices in the village during the Late Middle Ages. It also aided, along with the analysis of wild animals, in the reconstruction, of the environmental conditions of areas surrounding the castle of Santa Severa. It is evident that during the concerned period, wetlands were present where migratory birds also stopped during winter. : Sezione di Museologia Scientifica e Naturalistica, Vol 11, N° 2 (2015) Text Brent goose Chiurlo maggiore Eurasian Curlew Gabbiano tridattilo DataCite Metadata Store (German National Library of Science and Technology) Basso ENVELOPE(-59.733,-59.733,-62.494,-62.494)
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